“Le continue esternazioni del premier Renzi sull’esercizio del diritto di sciopero, e sulla conseguente necessità di restringere ulteriormente i criteri di rappresentanza, fanno suonare un campanello d’allarme sullo stato della nostra democrazia”, afferma Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale confederale USB.
“Ogni giorno, da parte governativa e confindustriale, fioccano bordate – prosegue Leonardi – oggi sul diritto di sciopero, ieri sul contratto nazionale o sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro. Ci troviamo di fronte ad un fuoco concentrico, che ha come bersaglio la capacità del fronte del lavoro di organizzarsi per resistere allo strapotere delle aziende e all’avanzare delle privatizzazioni”.
“Si tratta di una vera e propria ‘lotta di classe’, tesa a smantellare ogni residua capacità di regolazione democratica dei rapporti di forza tra capitale e lavoro attraverso il conflitto organizzato. E non è questione di confronto sulla mera attività di produzione legislativa – precisa il dirigente USB – ma attiene allo stato della democrazia sostanziale”.
“Ieri all’Aran tutte le organizzazioni sindacali hanno unitariamente respinto il tentativo di ottenere il consenso al Decreto Legge del Governo sul cosiddetto caso Colosseo. Come USB continueremo con determinazione nella battaglia per difendere il diritto di sciopero in ogni istanza. Avvertiamo però l’esigenza di segnalare il concreto rischio di una pericolosa involuzione, tesa ad invertire i pesi democratici nel confronto tra capitale e lavoro a tutto sfavore di quest’ultimo”, conclude Leonardi.
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