Veneto. Prix denunce rese pubbliche, dalla questura, con solerzia e con un obbiettivo: far paura a chi lotta per i propri diritti.
Sabato lavoratori Prix hanno partecipato allo sciopero nazionale per il contratto nazionale scaduto da anni e per un contratto aziendale che non arriva dopo un anno di iniziative, incontri in direzione provinciale del lavoro.
Cosa dovevano fare? uno sciopero virtuale?
Siamo stati presenti davanti al negozio di viale san lazzaro per rendere pubblica la situazione di migliaia di lavoratori del commercio: nessuna violenza ne contro sede ne contro persone.
Nessuna intimidazione; la ispettrice di turno ha staccato pacificamente i cartelli dello sciopero; il camionista ha parcheggiato nel piazzale e ha amabilmente conversato con gli scioperanti…in attesa della fine della protesta. Violenza?
Violenza scioperare per non lavorare 53 ore settimanali e ricevere una paga “forfettaria”, non avere diritto al buono pasto, conoscere il proprio orario e il proprio riposo solo all’ultimo momento? ecc…
E cosa si deve fare? piegare la testa e subire? riempirsi di psicofarmaci per reggere? o magari licenziarsi?
No. La rassegnazione e la paura non sono le risposte giuste.
In una società dove il dio consumo dalle classi dominanti è assunto come totem, nella gente normale invece questo totem comincia a non incantare più, il luccichio dei templi del profitto e del consumo, banche e negozi, comincia a provocare diffidenza, si comincia a vedere che dietro a questi luccichii ci sono fregature.
Infatti l’ unanimismo si sta rompendo ed è di questo che hanno paura; paura di quelli che lottano a testa alta che non si piegano.
Effettivamente a certi scioperi “veri” e non virtuali non si più abituati e si ha paura che questo modo di lottare prenda piede.
E si ricorre al solito metodo..denunce. E per di più con tanto di comunicato stampa con tanto di iniziali e luoghi di residenza.
Ma l’iniziativa non sortirà l’effetto voluto.
USB rivendica la propria presenza nella iniziativa di lotta di sabato scorso; in fondo abbiamo fatto solo il nostro dovere.
Raniero Germano, presente davanti al negozio Prix di San Lazzaro
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