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Il postino lotta due volte. Incontro dei lavoratori del settore recapito

E’ sotto gli occhi di tutti quanto di negativo stia avvenendo in seguito all’attuazione, per il momento solo in alcune regioni, del Piano sul recapito (conosciuto come recapito a giorni alterni) portato avanti da Poste Italiane, piano che avrà delle nefaste conseguenze anche nella logistica ed in tutte quelle che sono definite le “lavorazioni interne”. Centinaia e centinaia di esuberi tra gli addetti al recapito; montagne di corrispondenza non consegnata; servizio del recapito sempre più inefficiente verso un’utenza sempre più in balia di uno sfascio senza fine……. Una riorganizzazione che di fatto è una demolizione vera e propria del recapito. Se non stiamo assistendo ad una fase che potremmo definire terminale, poco ci manca. Tutti questi segnali indicano l’assoluta mancanza di volontà dell’azienda nell’investire sul servizio postale, segnali che vanno ad aggiungersi a ciò con cui facciamo i conti da troppo tempo: mezzi scadenti ed inadeguati; aumento dei carichi di lavoro con il conseguente accentuazione dei rischi per la sicurezza; aumento della flessibilità operativa portata a 14 ore, mensili, obbligatorie; si accentua sempre di più lo sfruttamento dei “ctd”; aumento vertiginoso di provvedimenti disciplinari emessi da parte dell’azienda nei confronti di lavoratori “rei” di poco o niente ….. Quello a cui ci troviamo di fronte è un vero e proprio vaso di Pandora che quando si comincia ad aprire avviene un effetto a catena; ma non è un’inattesa piega degli eventi, non è qualcosa che avviene per sfortuna o per casualità. L’azienda, sostenuta dalla classe politica, sta perseguendo una strategia tesa esclusivamente al proprio tornaconto economico. Per quanto ci si possa sforzare, è impossibile accettare un piano come questo, viene da chiedersi quale mente contorta possa aver partorito una cosa del genere. Se credessimo alla buona fede dei dirigenti di Poste sarebbe da chiedergli di riflettere sulle conseguenze che tale piano sta producendo, sul baratro in cui stanno trascinando il recapito. postino

Non possiamo sottacere il comportamento di quelle oo.ss ( da CGIL-CISL-UIL a UGL; CONFSAL ecc..) che di fronte a questo piano aziendale, tengono un comportamento che possiamo definire almeno contraddittorio: infatti prima hanno apposto la propria firma a livello nazionale, in seguito viene “contestato” a livello territoriale. “Contestazione” che, per il momento, ha come rivendicazione la modifica del piano. Comportamento che certamente non è nuovo, ne in Poste ne in altre aziende pubbliche o private. Come spesso accaduto in passato, anche in questo caso Poste Italiane porta avanti i propri piani confidando nel silenzio degli altri protagonisti (lavoratori ed utenti in primis), a Poste piace pensare che ciò di cui non si parla, non esiste. Ma la testardaggine di Poste nel perseguire i propri obiettivi è riscontrabile anche nel non dare rilievo alle decine di articoli che in questi mesi vengono scritti sui giornali. Ebbene sì il silenzio dei lavoratori, l’assenza di un minimo di livello di presa di posizione, è certamente, se non la causa, tra le cause che favoriscono i piani aziendali, al contrario può essere uno dei motivi che può far saltare questo scellerato piano, dire che la categoria dei ptl non è recettiva e non da segni reazione di fronte a quest’ultimo attacco, che non è abituata a mobilitarsi, si dice una cosa oggettiva, vera , ma che non serve più di tanto nel tentativo di cercare di capire cosa possiamo fare. Il malcontento si sta accentuando ma non trova forme adeguate di risposta, non dobbiamo dare per scontato che quanto l’azienda sta attuando non si possa fermare, la convinzione di affrontare un peggioramento delle condizioni di lavoro a cui non si può opporre alcun argine collettivo genera sicuramente rassegnazione ma da questa situazione ne possiamo uscire ad una sola condizione: attraverso il rimettere in gioco il protagonismo degli addetti al recapito.

PER QUESTO RITENIAMO NECESSARIO, URGENTE, INDISPENSABILE ed IRRMANDABILE UN INCONTRO NAZIONALE AUTOCONVOCATO DEI LAVORATORI / TRICI DEL RECAPITO in modo tale, che oltre al confronto ed al costruire rapporti, si possano valutare quali strumenti, quali iniziative porre in campo per opporsi al piano di Poste ed allo smantellamento del servizio.

SABATO 11 GIUGNO A FIRENZE ALLE ore 10 c/o il PARTERRE in PIAZZA LIBERTÀ 12 SI TERRÀ UN INCONTRO NAZIONALE AUTOCONVOCATO DEI LAVORATORI / TRICI DEL SETTORE RECAPITI

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