Soresina. La Af Logistics è uno dei tanti magazzini della logistica qui in Lombardia in Provincia di Cremona per l’esattezza, un alba fredda squarciava le nubi, nonostante siamo al 3 giugno, il maltempo ci ha graziato, iniziando a piovere solo alla fine del blocco. Umidità nel corpo e nelle mani che battiamo ritmaticamente per riscaldarle, le Bandiere dell’Unione Sindacale di Base riempiono il piazzale, una centinaio di lavoratori incrociano le braccia, girano i caffè nei termos, una comunità meticcia si intravedono i turbanti degli indiani, si parlano i tanti dialetti arabi, conversazioni in spagnolo, pochi parlano italiano è la nuova composizione del proletariato.
Siamo pronti ed organizzati, dalle macchine spuntano aste di bandiere, megafoni, fumogeni, un gazebo, le trombe da stadio si blocca il cancello con dentro una decina di tir che caricano o scaricano merci per ipermercati, siamo in tanti e tutti davanti al cancello, gli striscioni sono chiari mai più schiavitù, le condizioni di lavoro sono quelle delle moderne schiavitù, senza diritti. Nel piazzale iniziano ad entrare altri TIR che come la tela del ragno rimangono bloccati nel piazzale, gli viene impedito di entrare nel polo logistico, sono un’altra cinquantina, quando il piazzale è pieno un gruppo di manifestanti blocca anche il parcheggio chiudendoli di fatto, mentre anche in strada inizia la fila di TIR ne ho contati un’altra ottantina.
Maria, non parla arabo ma quando parla tutti ascoltano attenti, non obbediscono a lei, qui sono i lavoratori che decidono collettivamente, il processo decisionale è cosa lunga, non ci sono gerarchie, tutti cercano di capire le ragioni dell’altro. Verso le 08.00 del mattino il primo incontro, salgo su con Maria e 2 delegati d’azienda, ci comunicano che il padrone è in vacanza e che si rifiuta di sottoscrivere un’accordo che già era stato discusso insieme alle rappresentanze, prevede i più elementari diritti per trasformare un lavoro da schiavitù a lavoro, leggo e rileggo le rivendicazioni, sono incredulo che nel 2016 ci si debba ancora battere per ottenere i più elementari diritti, non si chiede la luna ma di applicare il CCNL di ricosnoscere l’infortunio, la malattia, l’orario di lavoro. Scendiamo senza ottenere nulla, ma la fila dei TIR aumenta 100 forse 150 la strada è stracolma non si media ne con la polizia ne con gli autotrasportatori. La polizia vuole sgombrare la strada ma per farlo sa che deve passare sui nostri corpi. Si apre un varco tra i TIR solo per permettere alle autoambulanze di poter accedere al vicino pronto soccorso. Mandiamo via i primi TIR, ne teniamo bloccati solo un 60 ina dentro il parcheggio. è lunga la giornata di lotta e siamo pronti a passare li la notte, arrivano le prime mogli con i figli, riceviamo telefonate dal presidente della cooperativa che è disponibile a rivedere l’accordo e a sedersi ad un tavolo con i lavoratori, occhi stanchi di chi ha passato la notte insonne alle 14.00 si decide comunque di mandare via tutti i TIR vuoti nessuno carica o scarica lo sciopero è riuscito con il 100% di adesione. Lunedì si riprende a discutere sull’accordo pronti a bloccare tutto di nuovo.
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La nota dell’Usb:
Giornata di lotta venerdi davanti ai cancelli del magazzino dell’AF Logistics di Soresina. I lavoratori organizzati con l’USB hanno deciso di scioperare e bloccare quasi un centinaio di Tir contro l’arroganza padronale di non rispettare l’accordo sindacale stabilito qualche settimana fa per l’applicazione integrale del CCNL ed il pieno pagamento della malattia ed infortunio. La cooperativa Athena insieme all’azienda hanno pensato infatti di modificare l’accordo ripristinando di fatto la condizione precedente nei confronti dei lavoratori che da anni lavorano nello stabilimento senza la garanzia del rispetto dei più elementari diritti.
Non si tratta di un caso isolato, ma di un modello di lavoro diffuso che assume sempre di più le forme di una schiavitù moderna e che soprattutto in questo settore, viene legalizzato attraverso lo scellerato utilizzo delle false cooperative e della figura del socio lavoratore che permette di peggiorare le condizioni di lavoro derogando al CCNL. Quindi approfittando degli strumenti di tutela degli interessi padronali forniti dalle riforme del lavoro firmate PD e Ue, le aziende utilizzano oggi senza limiti manodopera a basso costo, sfruttabile e ricattabile per poter accumulare grandi profitti sulla pelle dei lavoratori.
Ed è proprio contro questo modello che i lavoratori hanno deciso di protestare davanti ai cancelli dell’Af logistics portando avanti la rivendicazione di condizioni di lavoro migliori.
Grazie alla determinazione dimostrata dai lavoratori, dopo otto ore di blocco, la cooperativa e l’azienda sono state costrette a riaprire il confronto per lunedì mattina.
Il coraggio manifestato nella giornata di ieri , ha dimostrato che è possibile spezzare quel meccanismo ormai diffuso di sfruttamento e ricatto, organizzandosi e lottando per i propri diritti e la propria dignità.
Contro questo nuovo modello di schiavitù di cui il settore della logistica è emblematico, l’Usb lancia per domenica 12 luglio l’assemblea nazionale dei lavoratori della logistica che si terrà a Bologna in via dello scalo 21.
Basta sfruttamento
#schiavimai
Unione Sindacale di Base
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