Domani, mercoledì 8 giugno, i lavoratori dell’ISFOL organizzati con l’USB saranno in presidio dalle ore 10.30 sotto il Ministero del Lavoro in via Veneto.
“Il governo Renzi, che più di ogni altro si dimostra il governo delle banche e della grande finanza e che ormai è minoranza nel Paese, invece di dimettersi continua a distruggere la ricerca pubblica”, afferma Enrico Mari, dell’Esecutivo nazionale USB P.I. Ricerca.
Continua il sindacalista: “Tutto il sistema degli Enti Pubblici di Ricerca, dopo aver subìto in questi anni tagli significativi dei bilanci ed aver svolto comunque la propria funzione, grazie anche al personale precario, oggi è sotto attacco da parte di questo governo, che ne vorrebbe fare una mangiatoia al servizio delle imprese e delle baronie universitarie”.
“L’ISFOL, l’unico ente pubblico che si occupa delle politiche del lavoro, dell’inclusione sociale e del welfare – evidenzia Mari – sta per subire una mobilitazione forzosa di 100 lavoratori su 350 in organico, tra ricercatori, tecnici e amministrativi, per andare all’ANPAL, Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, dove i ricercatori non faranno più ricerca, con la conseguente dispersione di competenze e professionalità costruitesi nel tempo al servizio della collettività”.
“L’USB farà di tutto perché questo processo avvenga con criteri chiari e alla luce del sole, non a danno dell’Ente e delle sue funzioni e non a danno dei lavoratori, ai quali debbono essere assicurati gli attuali livelli salariali e garanzie di prospettiva. Domani saremo in presidio a via Veneto – conclude Enrico Mari – per avere risposte dal Ministro Poletti”.
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