Da troppo tempo in Piaggio, nello stabilimento Sole e nell’indotto i lavoratori sono alla mercé, dei picchi e delle flessioni produttive, della volatilità delle esigenze di un mercato sempre più condizionato dalla concorrenza internazionale.
Il mondo del lavoro è tornato a essere variabile totalmente dipendente alle esigenze del profitto, con una redistribuzione della ricchezza prodotta a esclusivo favore degli imprenditori. Per migliorare le forme e l’intensità dello sfruttamento si è utilizzata l’arma dell’esternalizzazione delle produzioni e l’inserimento intensivo di manodopera precaria, affiancata a lavoratori oramai virtualmente stabili: grazie al Jobs Act e all’abolizione dell’Art. 18 imposti dal governo Renzi ogni posizione lavorativa è oramai precaria.
Part-time verticali, interinali, cooperative esterne, inserimento di lavoratori occasionali attraverso la mediazione delle agenzie interinali – vero e proprio caporalato istituzionalizzato – hanno determinato una condizione di frammentazione produttiva e di instabilità che spesso trasforma in un inferno la vita di centinaia di lavoratori, costretti – come alla Piaggio per il PTV e alla Sole con la cooperativa Nuove Frontiere – a lunghi periodi di inattività senza alcun reddito.
Una condizione ottimale per i padroni, che nel conflitto con i lavoratori strumentalizzano le differenti condizioni per ricattarli e dividerli dall’interno, tentando di imporre relazioni sindacali di totale dominio. Un tentativo che emerge con chiarezza in questi giorni in tutta la filiera produttiva Piaggio, dalla casa madre alla Sole, dalla PIERACCI MECCANICHE, alla OMG, alla TMM sino alla Ristori. La durezza sulla vertenza Iscot è un’occasione per Confindustria (il patron della Sole, Maurizio Stirpe, è vicepresidente del sindacato dei padroni) per un’operazione che va ben al di là dello specifico caso, intervenendo in un momento nel quale centinaia di lavoratori precari sono costretti dai cali produttivi a tornare a casa.
La decisione di vietare l’ingresso nello stabilimento Sole ai due delegati sindacali più combattivi è la dimostrazione lampante del livello anche politico che ha assunto questa vertenza. Una situazione insostenibile, per il presente ma soprattutto per il prossimo futuro, che si prospetta ancor più buio, alla luce delle strategie industriali della famiglia Colaninno, impegnata in una progressiva delocalizzazione delle produzioni verso l’estero. Il divieto di ingresso ai due delegati sindacali nello stabilimento Sole ne è l’ennesima conferma.
La difesa dei lavoratori precari Piaggio e dell’indotto è per l’Unione Sindacale di Base una battaglia strategica, perché parte da una visione totalmente diversa di sviluppo industriale, che mette al centro l’interesse di chi la ricchezza la produce, cioè i lavoratori.
Occorre aprire una grande vertenza per la totale reinternalizzazione delle produzioni, per l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori, perché la ricchezza prodotta torni a essere distribuita equamente tra le maestranze e, quindi, sui territori, innescando un processo virtuoso che può farci uscire da una crisi economica in costante peggioramento, a causa della cupidigia di una classe imprenditoriale interessata solo al proprio profitto.
Alla luce di tutto ciò, dopo aver promosso un primo sciopero con manifestazione fin dentro il comune di Pontedera, L’unione Sindacale di Base ha deciso di indire un nuovo sciopero per mercoledì 12 ottobre ( Dalle 12 alle 14 per il primo turno e dalle 14 alle 16 per il secondo) per i lavoratori Piaggio e Sole Pontedera in modo da poter partecipare all’assemblea indetta dai lavoratori Iscot in sciopero permanente di fronte ai cancelli della Sole. Basta ricatti e divisioni tra i lavoratori.
Lo sciopero del 12.10 si inserisce nel percorso che ci porterà allo sciopero generale nazionale di venerdì 21 ottobre, che prevede manifestazioni locali in ogni provincia. Sui nostri territori il corteo si svolgerà a Pontedera, con concentramento e partenza da Via Rinaldo Piaggio 25
Se colpiscono uno colpiscono tutti.
Unione Sindacale di Base Federazione di Livorno e Pisa
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