I due NO della logistica. No allo sfruttamento e No alla controriforma costituzionale di Renzi.
Appello degli operai della logistica allo sciopero generale il 21 ottobre e al No Renzi Day del 22 ottobre a Roma.
Siamo operai della logistica, quelli che caricano e scaricano le mille merci che ogni giorno
arrivano sugli scaffali dei supermercati o nelle aziende del paese. Molti di noi vengono da paesi
dove non c’è democrazia e mancano le regole minime di tutela del lavoro e di riconoscimento del
diritto ad organizzarsi in un sindacato. Altri invece sono italiani, lavorano nei magazzini del sud e
soffrono condizioni di lavoro fuori da ogni regola ed istituto contrattuale.
Nel nostro settore i rinnovi contrattuali hanno corrisposto ad un aumento della precarietà del
lavoro e ad uno smantellamento progressivo del sistema di diritti per i lavoratori. Siamo costretti a
ritmi molto alti ed intensi e ad un livello pesante di sfruttamento e ci sentiamo esposti a rischi
crescenti per la nostra salute. Le norme di tutela diminuiscono e spesso i nostri infortuni sotto il
ricatto padronale ci vengono trasformati in malattie: ci facciamo male per far guadagnare i
padroni, ma neanche ci vengono riconosciute le inabilità che accumuliamo. Vediamo crescere
intorno a noi un sistema a ragnatela di false cooperative, con le quali i padroni aggirano il fisco e
non riconoscono la nostra anzianità di lavoro né spesso i contributi previdenziali che ci spettano.
Lavoriamo spesso di notte, invecchiamo prima, il nostro lavoro è usurante soprattutto per le nostre schiene.
Uno di noi, Abd Elsalam, che lavorava in Italia da più di 13 anni, è stato ammazzato perché stava
difendendo i diritti di altri di noi che un padrone non voleva riconoscere. E’ morto per veder
riconosciuto in Italia il diritto al lavoro che credeva appartenere ad un paese avanzato e civile
come questo. E’ morto per difendere i diritti di tutti, italiani e non.
Noi il 21 ottobre scioperiamo per i diritti di tutti, per dire No allo sfruttamento, per la dignità
del nostro lavoro ed anche perché il suo coraggio ed il suo esempio non vadano dispersi.
Il 22 ottobre saremo in piazza San Giovanni/piazza Abd Elsalam per gridare che non vogliamo
essere trattati come Schiavi e parteciperemo alla manifestazione No Renzi Day perché la
Costituzione che c’è in Italia è un sogno che non si è mai realizzato. Noi pensiamo che questa
Costituzione debba ancora essere messa in pratica e siamo contrari a chi vuole modificarla per
snaturarla.
Se c’è una legge da modificare è quella che vincola il rilascio del permesso di soggiorno al
contratto di lavoro, mettendo tutti noi migranti in condizioni di ricattabilità. Se c’è una legge da
cancellare è il Jobs act che ha trasformato tutto il lavoro in lavoro precario, mettendo tutti i
lavoratori sotto ricatto.
Più diritti per chi lavora corrispondono a più democrazia.
No allo sfruttamento e No alle controriforme di Renzi
#schiavimai
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