La scure dei licenziamenti incombe sui lavoratori della Ericsson, la multinazionale svedese che ha diversi impianti in Italia. Il più noto è quello della ex Fatme a Roma (dove si annunciano 122 licenziamenti), altri 103 incombono sullo stabilimento di Erzelli (Genova). Quello più a rischio è a Napoli, e poi ci sono Pagani (provincia di Salerno) e Marcianise (Caserta). Potrebbero infatti arrivare da un momento all'altro le lettere di licenziamento per oltre 300 lavoratori dell'azienda di telecomunicazioni. Un centinaio di lavoratori della multinazionale svedese, molti dei quali provenienti dalla sede di Napoli, hanno manifestato due giorni in piazza Montecitorio a Roma contro l'ennesima procedura di mobilità.
Negli ultimi dieci anni a seguito di altre 13 procedure simili, sono stati tagliati 1800 lavoratori, una perdita occupazionale compensata parzialmente compensata con nuove acquisizioni, ma il saldo resta comunque negativo con 1500 persone lavoratori in meno.Nello stabilimento di Napoli su 180 lavoratori incombono trentuno esuberi. A Pagani (SA) ci sono 270 lavoratori e anche se non ci sono esuberi al momento, il problema potrebbe presentarsi già il prossimo anno. Infatti già 435 unità lavorative sono state cedute dalla sede di Marcianise negli anni scorsi. Il risultato è che il numero di lavoratori Ericsson in Campania si è più che dimezzato. La richiesta avanzata dai lavoratori Ericsson al Governo con il presidio a Montecitorio è quella di convocare un tavolo e chiedere all'azienda di rispondere. In realtà un primo tavolo c'era già stato il 12 settembre al Ministero dello Sviluppo Economico ma non aveva prodotto risultati. Lo stesso assessore al lavoro della Regione Lazio, Valente, aveva dovuto ammettere che: "A nulla è valso il tentativo di mediazione in sede ministeriale in quanto le logiche della multinazionale non consentono di utilizzare gli strumenti conservativi che sono oggi a disposizione delle aziende – sottolinea Valente – Non resta che tenere alta l'attenzione sul settore delle telecomunicazioni che è assai fragile e che registra numerose criticità nella nostra regione. Per questo chiediamo la convocazione di un tavolo ministeriale che si occupi del settore più in generale e che ci consenta di mettere in campo politiche capaci di prevenire gli esuberi di personale".
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