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Basta precariato a basso prezzo all’INFN: USB rigetta la reiterazione dello sfruttamento

USB ha diffidato l’INFN dal continuare ad applicare il disciplinare per il coferimento di Assegni di Ricerca, che prevede UN PERCORSO DI DODICI ANNI DI PRECARIATO COMPRENSIVO DI TUTTE LE FORME DI SFRUTTAMENTO POSSIBILI. Non intendiamo avallare quello che in particolare la FLC-CGIL, autentico potere occulto e cogestore, ha prodotto in tanti anni all’INFN. Il rigetto è anche del modello di sfruttamento che CGILCISLUIL hanno inserito nel contratto della scuola con l’art. 80 che vorrebbe impedire la conversione da TD a TI, cancella i contratti a TD quinquennali e applica il Jobs Act. Denunceremo il disciplinare e lo sfruttamento alla Commissione Europea e alla Funzione Pubblica.

Relativamente al Disciplinare in oggetto, USB chiede che il documento proposta in bozza sia profondamente modificato. Appare chiaro che ad oggi le modalità di reclutamento e mantenimento in servizio di un assegnista per un arco temporale di 12 anni, sono la rappresentazione evidente, aldilà di ogni ragionevole dubbio, di come l’Amministrazione dell’Ente si avvalga di forme contrattuali parasubordinate non con il chiaro intento di “formare”, ma per avere a disposizione personale a basso costo.

E’ tempo che tali comportamenti cessino e, in ossequio al dettato normativo vigente, questo modus operandi deve concludersi con la applicazione totale dell’articolo 20 commi 1 e 2 del D.L.gs75/2017 così come indicato dalle circolari interpretative, estese anche agli assegni di ricerca universitari con compartecipazione INFN.

Dopo questo passaggio, necessario a sanare la chiara illegittimità legata al reclutamento del personale precario in INFN, l’Ente dovrà finalmente rientrare nella alveo delle norme nonché dell’etica che ogni datore di lavoro dovrebbe avere.
Su questo percorso USB si rende immediatamente disponibile al confronto per approfondire nel dettaglio un radicale cambio di condotta dell’Ente.

Tuttavia nostro malgrado, constatata l’attuale situazione, e per tutelare il personale precario per troppi anni sfruttato e abbandonato anche dalle OOSS confederali, ci vediamo costretti a diffidarvi dall’approvare il presente testo ancorché emendato e per impedire che le illegittime applicazioni permangano, invieremo in via cautelativa il testo all’attenzione della Commissione Europea e dell’Ispettorato della Funzione Pubblica.

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