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Piaggio. Col nuovo integrativo esuberi in Aprilia e cassa integrazione per tutti

Mentre il gruppo Piaggio continua a macinare utili (26,7 milioni) e a Pontedera le organizzazioni confederali “trattano” per avere nuove inutili commissioni in cambio di maggiore flessibilità per i lavoratori, nello stabilimento Aprilia di Scorzè arrivano i primi esuberi e la cassa integrazione. Sembrerebbe che sia stato recentemente firmato addirittura un accordo presso la DTL Regione Veneto.


Aprilia ha dichiarato lo stato di crisi con relativa attivazione della CIG Straordinaria a zero ore, da agosto 2018 a gennaio 2019. Nessuna rotazione prevista, possibilità di trasferimento in altri siti produttivi, trasformazione di alcuni contratti da full-time a part-time, demansionamenti e una procedura di licenziamento collettivo L 223/90 (per il momento gli esuberi saranno subordinati al requisito della non opposizione).  


Massimo silenzio da parte dei sindacati confederali in merito a questo accordo. Ci chiediamo come sia possibile che durante una trattativa per un integrativo che interesserà tutto il gruppo si sia deciso di non aprire una vertenza sindacale di fronte ad un attacco così pesante nei confronti dei lavoratori?  Che tipo di accordo è stato fatto in cambio del silenzio?


Da quando, come USB, ci siamo costituiti all’interno dello stabilimento Piaggio abbiamo lavorato con l’obiettivo di aprire una vera vertenza generale contro il possibile ridimensionamento dei nostri siti produttivi. È palese che il gruppo Piaggio, a scadenza degli ammortizzatori sociali, aprirà delle procedure di licenziamento. Sta toccando ai nostri colleghi di Scorzè e potrebbe toccare a noi.  Pensare di affrontare la situazione quando ormai le scelte sono state fatte è un errore che non dobbiamo assolutamente commettere.  Ne abbiamo visti troppi di dirigenti sindacali che si presentano dicendo che ormai non c’è più nulla da fare e tanto vale firmare accordi “meno peggio”. Ormai l’unica cosa che sanno fare certe organizzazioni sindacali è aiutare le aziende durante le crisi.


Prepariamoci tutti e tutte a sostenere e partecipare alle prossime mobilitazioni che, come USB, organizzeremo nei prossimi mesi.  Di fronte all’arrendevolezza di FIOM, FIM e UILM  e all’arroganza della dirigenza aziendale noi non staremo di certo fermi a guardare.

 

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