Nel primo pomeriggio circa 1.000 manifestanti sono saliti in cima alla scalinata della Trinità dei Monti, dove hanno steso lo striscione “Dal governo dei cialtroni al governo dei padroni. sMONTIamoli!”.
Insieme ai rappresentanti sindacali dell’Unione Sindacale di Base ed ai lavoratori di tutti i settori, hanno protestato migranti e attivisti dei movimenti di lotta per la casa, per il reddito e per la difesa dei beni comuni.
Dalla scalinata di Trinità dei Monti i lavoratori hanno poi cominciato a sfilare in corteo, percorrendo via del Corso, raggiungendo prima Palazzo Chigi e poi il Parlamento dove si sono uniti al presidio di oltre 500 Vigili del Fuoco che da questa mattina alle 10 protestavano contro la manovra lacrime e sangue del governo.
Oltre 500 pompieri precari, giunti a Roma da ogni parte d’Italia, hanno denunciato i provvedimenti inseriti nella manovra Monti, che comportano una riduzione in 13 mesi del 75% del totale del fondo per i richiami del personale precario. I lavoratori hanno anche protestato contro il sabotaggio, attraverso una specifica modifica del D.Lgs. 139/2006, delle migliaia di cause contro il “collegato lavoro” che stanno trovando accoglimento nei tribunali di tutto il Paese. Slogan anche contro la trasformazione del Corpo Nazionale da base professionista a base volontaria. Se tali provvedimenti verranno approvati, denuncia il sindacato di base in un comunicato “dal prossimo primo gennaio ci saranno oltre 20.000 nuovi disoccupati senza nessun tipo di ammortizzatore sociale. USB condanna questo tentativo di risolvere la partita del precariato cancellando i precari”.
Emidia Papi, dell’Esecutivo nazionale USB, spiega così i contenuti e gli obiettivi del No Monti Day organizzato in varie città d’Italia: “Siamo qui perché questo governo, cosiddetto tecnico, è in realtà un governo politico che rappresenta e tutela i padroni, i ricchi, il ceto politico, le banche, la finanza internazionale e gli interessi di quella Europa che sta mettendo in ginocchio interi popoli del vecchio continente. La manovra di Monti, in perfetta continuità con quelle del governo precedente e con l’appoggio della maggioranza delle forze politiche di centro-destra e centro-sinistra, massacra i lavoratori, i pensionati, i precari, impoverendoli ulteriormente e togliendo diritti”.
“Contro questa redistribuzione di reddito e diritti verso l’alto – conclude Papi – abbiamo indetto lo sciopero generale per il 27 gennaio e continueremo a mobilitarci in un fitto percorso di iniziative di lotta, di confronto, di assemblee, in tutti i luoghi di lavoro e su tutto il territorio nazionale”.
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