Sting al presidio degli operai della Bekaert, che da settimane sono fuori dallo stabilimento di Figline Val D’Arno per evitarne la chiusura e la delocalizzazione. Arriva, si informa, porta solidarietà, chiede una loro maglietta, prende la chitarra e suona qualche pezzo per alleviare la fatica di famiglie che stanno passando un’estate di merda. Insomma, una brava persona che usa i doni che ha per fare un po’ di bene. Una cosa che dovrebbe essere normale ma che nell’Italia della retorica “anti-ideologica” e de “la politica fa schifo” sembra un miracolo. Speriamo faccia riflettere la musica italiana che vive il suo momento più cupo, divisa fra “grandi” artisti pavidi e conformisti e giovani emergenti che parlano di stronzate e vogliono solo denaro.
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Francesco De Luca
Non credo che Sting abbia bisogno di attirare l’attenzione su di se’, quindi apprezzo quello che ha fatto a sostegno dei lavoratori in agitazione.