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Fca Melfi gioca con i numeri e la pelle dei lavoratori

Nell’incontro di ieri al Ministero del lavoro ( esattamente con la Direzione generale ammortizzatori sociali) abbiamo portato al tavolo la nostra idea di redistribuzione dei carichi di lavoro alla Fca di Melfi su più persone rispetto a quelle attuali e il ripristino dei 10 minuti di pausa tolti ormai da troppo tempo.

Così facendo si otterrebbe il duplice vantaggio di migliorare la qualità del lavoro per tutti i dipendenti ( condizioni che riguardano tutte le fabbriche del gruppo) e aumentare significativamente la forza lavoro attualmente presente nella fabbrica lucana, che va ricordato essere in regime di contratti di solidarietà per 5850 unità.

Abbiamo inoltre manifestato la nostra preoccupazione e perplessità sul futuro dello stabilimento, dovuta alla mancanza di informazioni da parte di Fca rispetto a investimenti utili a garantire gli attuali livelli occupazionali.

Ad oggi non si ha notizia del nuovo modello che dovrebbe arrivare in sostituzione della Grande Punto, per essere onesti fino in fondo, non sappiamo neanche se esista un modello auto sostitutivo per Melfi.

Per quanto tempo, con la sua assenza, Fca terra appesi ad un filo i 1640 posti di lavoro dichiarati in esubero ?, c’è chi già fa trapelare voci che preannunciano oltre ai sei mesi di cds già in essere un altro periodo altrettanto lungo. 

Quello di ieri è stato soltanto un primo appuntamento con uno dei diversi rami del Ministero del lavoro e delle politiche sociali,  che in considerazione delle proprie competenze e responsabilità si occupa prevalentemente della parte tecnico/amministrativa di tutta la vicenda.

È nostra intenzione portare le istanze dei lavoratori anche ad altri rami del Ministero , ad iniziare dalla Direzione Generale della tutela delle condizioni di lavoro.

Siamo convinti che le condizioni di lavoro presenti alla Fca di Melfi incidano negativamente sempre più sulla salute dei lavoratori, i dati sulle malattie professionali e sui tanti dipendenti con ridotte capacità lavorative ne sono la prova.

L’azione sindacale in difesa dell’occupazione e  della salute dei lavoratori ci vedrà impegnati nel coinvolgere il Ministero sia a livello politico e sia nelle Direzioni competenti, anche da loro vogliamo risposte per i lavoratori FCA. 

Nei prossimi giorni prepareremo una relazione dettagliata da presentare agli altri rami del ministero del lavoro.

Non permetteremo a Fca di giocare con i numeri e con la pelle dei lavoratori, non esiste al mondo che ci si approfitti della presunta crisi di settore per utilizzare i fondi della collettività a proprio esclusivo beneficio.

Non ci fermeremo fino a quando non avremo restituito ai lavoratori quanto tolto dall’azienda.

 

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