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L’Usb occupa il centro di Roma per “mettere alla prova” il governo sulla scuola

Studenti e professori oggi in sciopero su convocazione della Usb Scuola, questa mattina hanno manifestato in Viale Trastevere, al MIUR per rivendicare una scuola laica, pubblica, di qualità e senza alternanza con il lavoro gratuito. Contemporaneamente sotto a Montecitorio si sono mobilitati i lavoratori ex LSU ATA per rivendicare finalmente la loro definitiva stabilizzazione dopo decenni di precarietà. I lavoratori hanno effettuato un blocco stradale in via Del Corso di fronte ai temporeggiamenti del governo.

Al Ministero della Funzione Pubblica, a Piazzetta Vidoni, nonostante l’assurdo divieto di sciopero imposto dalla Commissione di garanzia, gli educatori professionali e le cooperative sociali hanno manifestato questa mattina per chiedere la re-internalizzazione dei servizi e del personale e a respingere le leggi Lorenzin ed ex Iori che impongono, agli educatori professionali, il possesso della laurea per continuare ad operare. Sempre alle 10.00 al MISE si sono ritrovati i lavoratori APU, una nuova creatura della precarietà campana, che rischiano a giorni di tornare a casa senza alcuna prospettiva.

Gli insegnanti e gli studenti che manifestavano con l’Unione Sindacale di Base davanti al Miur, dopo i momenti di tensione per il blocco operato in viale Trastevere dalle forze dell’ordine, sono stati ricevuti da un componente del gabinetto del ministro. Subito dopo, evitando il muro contro muro con la polizia, si sono diretti alla spicciolata verso Montecitorio per raggiungere le centinaia di lavoratori ex LSU ATA in presidio per la stabilizzazione, che chiedevano di essere ascoltati dalla Commissione Bilancio della Camera e, dopo un veloce flashmob in via del Corso, sono stati ricevuti per esporre le loro ragioni.

Rabbia e tristezza alla notizia della morte, per un malore a scuola, di uno studente 17enne nel liceo Principe Umberto di Catania. Studenti e insegnanti chiedono che sia fatta piena luce sulla tempestività dei soccorsi e sul funzionamento delle dotazioni di emergenza della scuola, dotazioni che troppo spesso risultano carenti o malfunzionanti a causa dei tagli dissennati alla scuola pubblica.
Insomma un venerdì di lotta e di manifestazioni che rompe gli indugi e porta in piazza i diritti e le richieste di una combattiva quota di lavoratrici e lavoratori che hanno deciso di sottoporre il governo del cambiamento alla “prova finestra” della soluzione dei problemi reali.

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1 Commento


  • Daniele

    Non fate prigionieri!

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