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FCA: eppur si muove

Forse stiamo sopravvalutando la dinamica, ma ci sembra importante segnalare e valorizzare quanto sta accadendo da alcuni giorni in un importante stabilimento FIAT.

Sono due giorni che all’FCA di Pomigliano d’Arco (Napoli), nel reparto stampaggio, la stragrande maggioranza dei lavoratori si ferma in sciopero (con percentuali altissime di adesioni) contro l’intensificazione dei ritmi di lavoro, che dal prossimo 4 marzo faranno passare il numero dei turni dagli attuali 15/17 a 18.

Un aumento sconsiderato che l’azienda ha imposto dopo aver registrato una impennata di richieste del modello Panda sul mercato dell’auto. I lavoratori – legittimamente – chiedono, invece, che se c’è bisogno di alzare la produzione è giusto che l’FCA faccia rientrare in fabbrica i tanti, troppi cassaintegrati che da anni soffrono questa condizione.

Naturalmente – a fronte di questa prima risposta operaia al colossale sistema di vessazione dei diritti e di supersfruttamento generalizzato che vige nelle fabbriche FCA – non è mancata la voce complice di Fim, Uilm, Ugl e Fismic (organizzazioni che vantano una grossa presenza tra i metalmeccanici campani in virtù della loro integrazione/collaborazione affaristica e clientelare con le varie direzioni aziendali), le quale hanno condannato gli scioperi in corso accusando i lavoratori di essere poco responsabili verso le esigenze dell’azienda, del mercato e della produzione.

https://www.ilmattino.it/napoli/politica/fca_pomigliano_sciopero-4332656.html

Una presa di posizione infame verso lavoratori che, da decenni, sopravvivono in una fabbrica ridotta ad una caserma, (da alcuni mesi sono vietati anche i volantinaggi alle porte della fabbrica), tra ritmi di lavoro infernali e lunghi periodi di cassaintegrazione a causa della flessibilità legata agli indici commerciali del ciclo internazionale dell’auto.

Lo sciopero a Pomigliano di questi giorni ha aperto una breccia, anche grazie alla generosità politica di alcuni delegati FIOM, che hanno saputo costruire questa sacrosanta risposta. Una breccia che, al momento, non sappiamo se potrà incrinare il dispotico comando che FCA esercita sulla propria forza/lavoro.

Intanto, tra pochi mesi, si avvierà la procedura per il rinnovo del CCNL dei Metalmeccanici ed il lavoro di costruzione del sindacalismo indipendente e conflittuale, nelle fabbriche FCA ed in tutte quelle del settore, non potrà che, necessariamente, giovarsi se, a partire dai posti di lavoro, ci sarà una spinta alla mobilitazione ed alla lotta oltre le pastoie della burocrazia dei sindacati complici e delle compatibilità economiche aziendali.

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