Era prevedibile che l’evoluzione della crisi politica aperta da Salvini l’8 agosto scorso con il conferimento dell’incarico per un nuovo Governo Conte condizionasse il percorso per il futuro di Alitalia. In questa ottica leggiamo il rinvio senza riconvocazione a nuova data dell’incontro con i commissari straordinari di Alitalia previsto per mercoledì 28 agosto, così come allo stesso modo valutiamo il mancato incontro tra i componenti del consorzio ad opera di Delta Airlines.Tra l’altro, è difficile capire quale tipo di incontri si sarebbero potuti svolgere dopo la caduta dell’Esecutivo quando i componenti di maggioranza del consorzio sono emanazione diretta (MEF) e indiretta (Gruppo FSI) del governo italiano.
Il vero problema è che il tempo continua inesorabilmente a passare; mentre non è stato possibile sapere dai commissari l’esatto stato finanziario e di sostenibilità della compagnia, ecco che oggi viene aperto il sesto ciclo di cigs dal 2017, fattore che mette in allarme i lavoratori e sul quale abbiamo espresso nel tempo più di qualche dubbio.
D’altro canto, quello che a oggi rimane sul tavolo è il piano Delta, a quanto pare accettato supinamente dal gruppo FSI e dai suoi incredibili consulenti, che prevede la solita immangiabile minestra di ridimensionamento, esuberi e tagli salariali; tutte ricette ampiamente sperimentate negli ultimi 20 anni e che hanno solo danneggiato Alitalia e i suoi dipendenti. Tutto questo avveniva mentre la stessa Delta utilizzava il tempo per negoziare la nuova joint venture atlantica escludendo incredibilmente Alitalia e procurando un potenziale danno enorme per il suo futuro della compagnia di cui dovrebbe garantire il rilancio. Troppe cose non tornano
Questa situazione è del tutto inaccettabile e su questi motivi riconvocheremo a settembre lo sciopero di 24 ore sospeso a luglio scorso.
USB ritiene sia stato un errore da parte del precedente governo non nazionalizzare direttamente Alitalia e concedere troppo tempo alla dirigenza del Gruppo FSI, tempo che è stato utilizzato da Delta esclusivamente per curare i propri interessi, come abbiamo spiegato sopra. Tempo che il futuro governo, con identico Presidente del Consiglio, deve recuperare per imporre gli interessi nazionali e dei lavoratori, come da impegni assunti negli scorsi mesi.
Per questo, invieremo al presidente incaricato Giuseppe Conte, a cui riteniamo debba spettare il dossier Alitalia, un documento articolato sulle condizioni che USB ritiene necessarie per rilanciare Alitalia, tutelare l’occupazione e i salari, procedere con la riforma del Trasporto per produrre un beneficio per l’intero Paese.
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