USB: è solo l’inizio della lotta
Brescia, 01/11/2021
I corrieri bresciani che lavorano in subappalto per la Rhenus, a sua volta fornitrice di servizi per Ikea (si occupa del trasporto e del montaggio dei mobili pesanti), sabato 30 sono andati a “fare visita” al loro committente, nel suo negozio bresciano, hanno riempito i loro carrelli con qualche decina di armadi e di letti e quando sono arrivati alle casse hanno “dovuto” lasciarli lì, senza poter pagare, poiché a causa del loro opaco e illegittimo licenziamento non hanno i soldi per arrivare a fine mese.
Hanno messo in atto questa protesta creativa per richiamare l’attenzione sulle loro condizioni. È una storia purtroppo consueta nel mondo degli appalti della logistica.
Questa quarantina di drivers iscritti ad USB hanno denunciato, nelle scorse settimane, tutta la precarietà e nebulosità della loro condizione lavorativa. Sono costretti ad orari defatiganti e ben oltre la norma, ma vengono pagati a giornata con danno dal punto di vista economico e anche contributivo. Sono obbligati a caricare i loro furgoni con un peso eccedente quello consentito e se si rifiutano di farlo vengono lasciati a casa.
Hanno richiesto il rispetto del contratto, delle norme di sicurezza sul lavoro e del codice della strada ed ora sono stati di fatto licenziati senza che nemmeno sia stato loro recapitato alcunché di scritto. Non li fanno più entrare in magazzino e basta. Le aziende in subappalto fanno venire altro personale alla chetichella mediante una società di Napoli e i nostri devono restare a casa con la motivazione che “Rhenus non vi vuole più”.
In questo quadro Ikea, sempre impegnata a vendere la propria immagine di azienda attenta al sociale e all’ambiente, mostra tutta la sua ipocrisia fingendo di non sapere quello che avviene dentro i suoi magazzini. Altrettanto sonnacchiose sono le istituzioni territoriali, che rinviano il loro intervento ai tempi delle procedure burocratiche mentre quaranta famiglie sono già in mezzo ad una strada.
Sabato 30 i corrieri hanno deciso di suonare la sveglia. Siamo solo all’inizio perché i bambini e le famiglie hanno fame di cibo e giustizia. Chi fa finta di non sapere, oppure dorme, nei prossimi giorni se ne accorgerà.
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