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Leonardo Aerostrutture: ecco il “pacco” di Natale per i 4 stabilimenti del Sud

Tredici settimane di #Cigo a zero ore dal 3 gennaio per i quattro siti di #Leonardo Aerostrutture, collocati tutti al Sud: Pomigliano, Nola, Foggia, Grottaglie. Una misura che colpisce più di 3400 lavoratori.

È il “pacco di Natale” servito ai dipendenti dopo mesi di silenzi e di rassicurazioni dei sindacati complici e dopo che per tutta la pandemia questa azienda a partecipazione di Stato è stata definita “strategica per il Paese”, in quanto leader mondiale in settori che vanno dalla Difesa fino alla costruzione di strutture Aeronautiche civili.

Ancora più assurdo è il fatto che dopo mesi di sottovalutazione della crisi del settore aeronautico, dei problemi reali e delle preoccupazioni delle maestranze, Fim Fiom e Uilm chiamino uno sciopero praticamente “a babbo morto” con una mobilitazione che rischia di essere inefficace e tardiva.

USB appoggerà tutte le iniziative di lotta in campo, ci mancherebbe, ma non vogliamo assolutamente prendere parte ad un teatro, un gioco delle parti che vede calare una mannaia già prevista e dichiarata prima della crisi pandemica e che si abbatte oggi sulle teste dei lavoratori e delle lavoratrici Ex Alenia.

Lo smantellamento e la chiusura conseguente dei siti di costruzioni di parti e pezzi aeronautici civili/militari per i grandi Boeing o Airbus, in Leonardo è in atto già da anni: il settore Aerostrutture è ritenuto non strategico per gli intessi aziendali, che nei fatti attraverso l’opera di inspiegabili ed inefficaci investimenti hanno guardato, senza risultati tangibili, solo al settore militare e a tutto il mondo ad esso collegato, cybersecurity compresa.

Il Governo Draghi continua l’opera di smantellamento di segmenti strategici del Paese ed è ora di unire le lotte e le vertenze contro tali scellerati piani di svendita e privatizzazioni. Anche il famoso e misterioso “Patto del Quirinale” tra Francia e Italia sta già producendo i suoi primi frutti negativi sugli interessi dell’Italia a vantaggio di un altro Paese dell’Eurozona.

È in arrivo, infatti, l’acquisizione da parte di aziende francesi di asset strategici di Leonardo e di conseguenza dell’Italia, che operano nella Difesa e nell’Aerospazio (Oto Melara, Wass), come successo pochi anni fa per l’Ansaldo (costruttore di treni e azienda sanissima anche lei gruppo Leonardo) svenduto ai giapponesi di Hitachi.

Come USB non possiamo che sostenere con convinzione ma anche con una nostra visione la mobilitazione che le lavoratrici e i lavoratori Leonardo intendono intraprendere: in questi giorni è emersa con chiarezza la volontà di lottare a difesa del salario, dell’occupazione e del futuro dell’azienda per un territorio già segnato pesantemente dalle crisi industriali. Staremo al fianco, sempre, di chi intende contrastare tali scellerate politiche in un settore strategico per il Paese che deve rimanere in mani pubbliche.

Nazionalizzare tali asset industriali e strategici garantirebbe i reali interessi del Paese e la garanzia degli attuali livelli occupazionali anche per il futuro.

Dobbiamo unire le vertenze e cacciare il governo Draghi. Aderire al No Draghi Day indetto per sabato 4 dicembre diventa un primo passaggio di lotta importante che vedrà coinvolta, assieme ad altre 25 piazze d’Italia, la città di Napoli con l’iniziativa in Piazza del Gesù alle 14.30.

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