Lombardia la regione più colpita. USB e Rete Iside: “introdurre il reato di omicidio sul lavoro”
Hanno superato quota 500 i morti di lavoro dall’inizio del 2022: per l’esattezza 506, e non siamo ancora a metà dell’anno. Una strage. È la Lombardia ad avere il triste primato della regione in cui si muore di più sul lavoro, con 70 decessi, seguita dal Veneto a quota 64.
Spazi come cantieri, fabbriche, magazzini, botteghe e campi trasformati in luoghi di morte, senza dimenticare le morti in itinere, un fenomeno di cui non parla nessuno.
Centinaia di lavoratori perdono la vita cadendo da impalcature, stritolati da macchinari industriali manomessi, svolgendo mansioni delicate senza formazione, oppure perché non adatte alla propria età, o ancora nel tragitto da o verso il luogo di lavoro, a causa di orari impossibili e grandi distanze da coprire.
Appare evidente, di fronte a questi numeri, come molti datori di lavoro continuino ad evitare di applicare misure di sicurezza che potrebbero salvare la vita ai propri dipendenti, il tutto per diminuire i tempi, aumentare la produttività e di conseguenza i profitti. Un fenomeno che da tempo USB e Rete Iside Onlus denunciano.
Di fronte a questa strage noi di USB e Rete Iside, insieme alle deputate di Manifesta, abbiamo elaborato una proposta di legge che prevede l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro.
Con la sua approvazione si predisporrebbe uno strumento di deterrenza nei confronti di coloro che non applicano misure per tutelare di salute e sicurezza dei lavoratori.
Con oltre 500 morti nel solo 2022 approvare questa legge ci appare sempre più urgente e necessario.
Morti di lavoro al 20/6/2022: 506
Dati Osservatorio Sicurezza Rete Iside USB
PER REGIONE:
Lombardia 70;
Veneto 64;
Piemonte, Campania 41;
Lazio 35;
Puglia 33;
Emilia Romagna 32;
Sicilia 31;
Toscana 27;
Marche 26;
Calabria 23;
Sardegna 13;
Abruzzo 12;
Trentino 10;
Liguria, Umbria 9;
Estero 8;
Valle d’Aosta, Molise 5;
Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Basilicata 4
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