Menu

Cesena città aperta, contro fascisti e logica della “sicurezza”

Circa 300 i partecipanti al corteo in solidarietà con la lotta dei migranti senza-tetto; contro il Decreto Salvini; le politiche abitative e sulla “sicurezza” della giunta comunale Piddina di Cesena ; la militarizzazione del Centro storico dovuta alla presenza dei fascisti di Casa Pound.

La riuscita della manifestazione ,preceduta da assemblee, presidi davanti al Comune e dalla contestazione di Minniti di Martedì scorso, riconferma la voglia di un protagonismo solidale e antifascista di una fetta di città che si organizza fuori dai partiti tradizionali (completamente assenti dal corteo), attraverso strutture di base quali Romagna Migrante e Assemblea antifascista cittadina dove vige il principio di affinità sulle cose da fare lasciando fuori dalla porta atteggiamenti e pratiche settarie inutili, dannose e inadeguate.

Altro dato confortante è la partecipazione di tanti giovani all’iniziativa. Una smentita per chi sostiene che ci sia uno scivolamento verso l’estrema destra delle nuove generazioni. Ma il dato politico più importante di questa giornata, senza scadere in facili trionfalismi, è la dimostrazione che ci sono buone premesse per riaprire il conflitto sociale accompagnato da pratiche di solidarietà. E sopratutto che c’è ancora tanta gente che non si rassegna a subire passivamente le varianti del pensiero unico del mercato e che ha ancora voglia di libertà. Cesena è ancora una città aperta ! E non è poco di questi tempi…

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *