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Trieste mobilitata contro l’arroganza delle multinazionali e i licenziamenti

Il 3 settembre è una data importante. Poteva essercene un’altra, magari una migliore. Poteva esserci una discussione coi lavoratori ma questa non c’è stata. E vabbè, la data fatidica è questa e noi c’è la teniamo stretta.

Abbiamo formato questo collettivo nella consapevolezza che la lotta per i nostri posti di lavoro doveva essere trasversale, di tutti. Non poteva e non può esserci qualcuno che diventa proprietario o che abbia la prerogativa della nostra preoccupazione di rimanere per strada e continuiamo a ribadire che questa lotta deve mettere davanti a tutto noi lavoratori, i diretti interessati. Non c’è bandiera o simbolo che abbia la priorità rispetto a questo.

La crisi di Trieste e della sua industria appartiene a Trieste ed ai Triestini. Ai cittadini, ai lavoratori, ai suoi pensionati.

Trieste deve destarsi dal torpore e rendersi conto che se passano di qua passano ovunque. Le persone fuori dai cancelli della nostra azienda non se la passano meglio, con i rincari, le bollette da pagare, la miseria e le paghe e le pensioni da fame. Una politica lontana sempre, ma vicina solo quando c’è la tornata elettorale.

Il 3 settembre va portato nelle strade il senso di dignità e di giustizia che manca da troppo, da troppissimo tempo. La nostra lotta è la stessa di tutti, quella che si combatte ogni giorno, quella dei lavoratori della FLEX, della TIRSO, delle altre aziende in crisi, di chi è licenziato, di chi non c’è la fa ad arrivare a fine mese.

Loro sono noi, noi siamo loro, Voi siete noi e noi siamo voi.

Per questo il 3 settembre dobbiamo unirci nella piazza, ognuno col suo grido di rabbia, ognuno col suo megafono o tamburo. La lotta è una sola, la piazza deve esserlo anche.

Perché se in piazza non scendiamo ora, non lo faremo più.

Chi vuole aderire ci scriva o venga a parlare con noi al presidio

contattateci

collettivowartsila@gmail.com

https://www.facebook.com/collettivowartsila

 

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