Alle 17,30 la commemorazione USB a Piacenza: le lotte della logistica più forti della repressione
Sei anni fa, il 14 settembre 2016, il delegato dell’Unione Sindacale di Base Abd Elsalam Ahmed Eldane è stato ucciso da un tir ai cancelli del magazzino GLS di Piacenza mentre partecipava a un presidio di protesta contro le spaventose condizioni di lavoro nel mondo della logistica.
Mancavano una manciata di minuti a mezzanotte quando il tir ha avuto il via libera dai responsabili GLS, e per aggirare il presidio contro le mancate stabilizzazioni l’autista Antonio Pagliarini ha usato il varco d’ingresso, travolgendo e schiacciando Abd Elsalam nonostante le stesse forze dell’ordine gli urlassero di fermarsi. Il nostro compagno è morto sul colpo, lasciando una vedova e cinque orfani.
Per quell’assassinio nessuno ha pagato. Due anni fa il tribunale di Piacenza ha assolto Pagliarini, per il quale il pm aveva chiesto la condanna a 8 mesi per omicidio stradale. In compenso la magistratura ha usato il pugno duro contro chi ha osato manifestare la propria rabbia per la morte di Abd Elsalam: due mesi fa il tribunale di Bologna ha condannato i militanti USB scesi in piazza il giorno dopo l’omicidio. Altre sentenze sono in arrivo per le manifestazioni di protesta svoltesi a Roma.
Sei anni dopo, le condizioni di lavoro nella logistica rimangono spaventose: mancata applicazione dei contratti e delle norme sulla sicurezza, un sistema di appalti e subappalti che si regge sullo sfruttamento di lavoratori per la maggior parte stranieri, cooperative che nascono e muoiono senza lasciare traccia, evasione fiscale e contributiva, orari disumani, lotta senza quartiere al sindacato conflittuale.
Contro tutto questo si batteva Abd El Salam e contro tutto questo continua a battersi USB, giorno dopo giorno nonostante l’offensiva giudiziaria scatenata quest’estate, guarda caso da una procura di Piacenza muta su quanto accade sotto il suo naso nei capannoni della logistica ma molto loquace quando si tratta di contestare un diritto costituzionale: fare sindacato in difesa dei diritti dei lavoratori.
A maggior ragione in un settore cruciale dell’economia capitalista che muove il 10% del Pil italiano solo e unicamente sulla pelle dei lavoratori, nell’indifferenza dello Stato.
USB questo pomeriggio, alle 17,30, commemora Abd Elsalam di fronte alla sede piacentina di Confindustria, per ricordare al padronato che i lavoratori e il sindacato conflittuale sono più forti della repressione, della violenza padronale, dei teoremi giudiziari, delle intimidazioni (come non ricordare la pistola miracolosamente comparsa in un bagno della sede nazionale di USB che si voleva imputare a un delegato proprio della logistica?) e delle finte cooperative spesso infiltrate dalla criminalità organizzata.
#schiavimai
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