Nella giornata di ieri, rispondendo alla chiamata della Federazione Sindacale Mondiale WFTU, l’Unione Sindacale di Base ha organizzato manifestazioni e presidi in 14 città italiane per protestare contro il carovita e le speculazioni delle grandi compagnie dell’energia, che si stanno arricchendo a scapito della popolazione.
USB ha anche presentato alla Procura di Roma un esposto, curato dall’avvocato Vincenzo Perticaro, per denunciare queste speculazioni, che hanno già prodotto rincari del 60% dell’energia elettrica e domani porteranno a +80% le tariffe del gas.
A Roma un centinaio di manifestanti hanno protestato con USB davanti alla Cassa Depositi e Prestiti, maggiore azionista di ENI, continuando la protesta contro il carovita e gli aumenti astronomici delle bollette. Durante il presidio sono state bruciate le bollette.
A Milano dopo il presidio davanti all’ENI Store, è partito un corteo che si è diretto alla sede dell’Arera (l’Autority per l’energia) dove è stata bruciata una bolletta.
A Pisa un folto gruppo di lavoratori si è radunato sotto gli uffici ENI di Viale Bonanni, continuando a bruciare le bollette per protesta. Anche qui gli uffici erano chiusi. per riunione aziendale. A Livorno si è svolto un partecipato presidio di fronte all’ENI Store di Scali Olandesi 42, chiuso per un improvviso “corso di aggiornamento”, dove sono state bruciate in segno di protesta le bollette.
A Torino, dove nei giorni scorsi si sono tenute le proteste dei Teleriscadati insieme ad ASIA USB per chiedere che gli extraprofitti delle multiutility vengano usati per saldare le morosità e calmierare le bollette, si sta tenendo un presidio di fronte all’Eni Store di via Regina Margherita.
A Bologna decine di manifestanti si sono dati appuntamento di fronte alla sede dell’Hera, tra cui tanti cittadini colpiti dal caro bollette. È ora di dire basta con il carovita e la speculazione, non paghiamo le loro crisi e le loro guerre: anche a Bologna sono state bruciare delle bollette per protesta.
A Napoli un nutrito presidio si è riunito in piazza Plebiscito, nei pressi della Cassa Depositi e Prestiti, maggiore azionista di Eni, e alla Prefettura: qui sono state bruciate simbolicamente alcune bollette per protestare contro i rincari, con il costo più che raddoppiato negli ultimi mesi. Respinta la richiesta di essere ricevuti dal Prefetto.
A Cagliari l’USB ha tenuto un presidio, all’incrocio tra Via Roma e Viale Regina Margherita, di fronte alla sede Enel e a pochi passi dalla sede Inps. In Sardegna i colpi dell’inflazione si fanno sentire forti: gli organi preposti alla vigilanza, anche sulla concorrenza, devono agire per bloccare le speculazioni sull’energia.
A Taranto il presidio si è tenuto di fronte alla Prefettura.
Altre manifestazioni si sono tenute Trieste, Spoleto, Firenze, Schio
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