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Carovita. Le prime mobilitazioni sono state un successo

Ha avuto uno straordinario successo la giornata nazionale di mobilitazione indetta da USB Pubblico Impiego contro il carovita, che ha portato davanti a centinaia di posti di lavoro di tutta Italia le cinque rivendicazioni salariali dei dipendenti pubblici:

1.         Rinnovo immediato dei contratti ampiamente scaduti, compresi quelli già rinnovati;

2.         Aumenti salariali adeguati all’inflazione reale e non all’IPCA che ignora i costi energetici;

3.         Aumento del buono pasto in relazione al costo della vita;

4.         Indennizzo smart working a copertura delle spese domestiche e buono pasto;

5.         14^ mensilità inserita stabilmente nella retribuzione.

Mense volanti con la distribuzione gratuita di pizza, mortadella e “mele avvelenate” dalle politiche per il Pubblico Impiego, affollati presidi agli ingressi dei vari uffici, striscioni esposti dalle finestre, banchetti informativi, volantinaggi, la lista delle iniziative è lunghissima e ha coinvolto i principali enti pubblici.

La rivendicazione con la quale USB PI ha dato il benvenuto al ministro Zangrillo è semplice: per combattere un quadro economico di gravissime difficoltà per i lavoratori pubblici serve rinnovare contratti già scaduti con aumenti che consentano di recuperare realmente potere d’acquisto.

Nelle prime dichiarazioni degli esponenti del governo di destra da pochi giorni alla guida del Paese non una parola è stata spesa sul rinnovo dei contratti pubblici, una conferma implicita che il nuovo esecutivo avrà occhi e orecchie soltanto per le aziende e per i redditi alti e medio-alti. 

Per tutti gli altri, tra i quali figurano i lavoratori pubblici, qualche carota avariata e molto bastone, come è nelle corde di Meloni e soci, da tempo scesi in guerra contro il reddito di cittadinanza e i pochi altri provvedimenti a carattere sociale. La mobilitazione odierna testimonia che in Italia troveranno pane per i loro denti.

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