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Legge di Iniziativa Popolare per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. L’appello

Troppi morti, troppi feriti sui luoghi di lavoro. Troppo silenzio, troppe parole di circostanza. Ogni giorno parole di cordoglio che restano impresse per un attimo e poi si dimenticano fino al prossimo morto, al prossimo ferito, al prossimo mutilato sul lavoro.

Hanno fatto molta impressione le morti dei ragazzi in alternanza scuola-lavoro, mandati nelle fabbriche a morire spacciando lo sfruttamento per formazione. Ma anche in quei casi, anche di fronte alla rabbia e alle lacrime dei loro familiari e dei loro compagni, nessun ripensamento, solo parole di circostanza.

Quelle morti lasciano però un vuoto, un’assenza, le ferite restano e spesso rendono inabili ma questo non produce alcun ripensamento sul modo di produrre, di sfruttare.

Anche perché il sistema sanzionatorio previsto dalle nostre leggi per chi si rende colpevole di queste morti, di questi incidenti, per negligenza o per guadagno, è decisamente inadeguato se non risibile.

Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, la furia di produrre sempre di più e in sempre minor tempo, di guadagnare di più non si ferma di fronte a una generica accusa di omicidio colposo, a pene che sono addirittura inferiori a quelle per reati comuni e di scarsa pericolosità e che spesso non vengono nemmeno scontate.

La proposta di legge di iniziativa popolare per l’“Introduzione del reato di omicidio sul lavoro e lesioni gravi o gravissime alle lavoratrici e ai lavoratori”, depositata da un Comitato promotore che ha fatto proprio il disegno di legge già presentato nella scorsa legislatura, va nel senso di cominciare a dare qualche risposta concreta sul piano legislativo e penale.

Ti invitiamo a condividere questa nostra iniziativa, a sostenerla, a propagandarla, a darle la massima visibilità, ad aiutarci a farla conoscere e a farci raggiungere l’obbiettivo delle 50.000 firme necessarie.

Il Comitato promotore

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1 Commento


  • Gianfranco

    metterci un link magari…

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