Anchee online, per la legge di iniziativa popolare. Già 740 le vittime nel 2023.
Oltre 700 le vittime del lavoro nel 2023, secondo i calcoli di Unione Sindacale di Base e Rete Iside: per la precisione sono 740, al 20 agosto, i lavoratori e le lavoratrici morti da inizio anno, con una media di 3,18 uccisi sul lavoro ogni giorno.
La strage di lavoratrici e lavoratori non accenna a rallentare, per fermarla serve introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro.
USB e Rete Iside, insieme ad altre forze politiche e sociali, hanno lanciato la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che vuole introdurre proprio questa nuova fattispecie di reato nel codice penale, come fatto in passato con l’omicidio stradale.
La campagna di raccolta firme entrerà nel vivo nella settimana tra il 4 ed il 10 settembre: con iniziative e banchetti in centinaia di posti di lavoro. Vogliamo portare al centro del dibattito pubblico questo tema fondamentale, coinvolgendo direttamente lavoratrici e lavoratori nei posti di lavoro.
In Italia esiste una cultura padronale che vede, troppo spesso, le misure di sicurezza come un costo da ridurre per aumentare i profitti: la nostra proposta vuole essere un deterrente, che abbia un effetto pratico immediato, contro chi continua a speculare sulle vite di chi lavora.
Dal 4 settembre, inoltre, sarà disponibile anche la procedura di firma online, tramite identificazione con Spid o firma digitale qualificata.
Di seguito i dati dei morti di lavoro aggiornati al 20 agosto 2023.
NELL’ANNO: 740 (sul lavoro 567; in itinere 173)
PER REGIONE: Lombardia 105; Campania 75; Veneto 61; Lazio 52; Piemonte 50; Sicilia 49; Puglia 46; Emilia Romagna 42; Calabria 41; Toscana 40; Abruzzo 37; Marche 28; Friuli Venezia Giulia 24; Sardegna 20; Umbria 18; Liguria 17; Basilicata 11; Alto Adige 10; Trentino 7; Estero 6; Valle d’Aosta, Molise 4.
https://leggeomicidiosullavoro.it/
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