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Economia di guerra, bassi salari, taglio dei servizi e ora vogliono anche impedire la protesta

 Il 19 ottobre in tutte le città organizziamo le mobilitazioni contro il ddl 1660

Hanno deciso di mettere tutte le risorse per l’industria bellica e la difesa mentre il paese subisce una pesante deindustrializzazione e la povertà si allarga. Hanno la sfacciataggine di raccontare che la prossima manovra Finanziaria non prevede sacrifici, ma fingono di non sapere che mentre i prezzi sono aumentati i salari sono rimasti fermi. I servizi pubblici sono allo stremo e il lavoro è sempre più precario. Gli affitti delle case sono alle stelle e gli appartamenti vuoti si trasformano in B&B, mentre cresce l’uso degli sfratti. Sul lavoro si muore e il governo si preoccupa di mettere in protezione i padroni.

E poi arriva il ddl 1660, per impedire le proteste e intimidire il conflitto. Mentre si oppongono all’introduzione del reato di omicidio sul lavoro istituiscono una lunga serie di nuovi reati, alzano le pene e assicurano alle forze di polizia nuove tutele. La nostra libertà viene confiscata, il diritto al dissenso viene recintato e reso il più innocuo possibile.

Con questo ddl anche un semplice sit-in in mezzo alla strada diventa reato e le lotte dei lavoratori per bloccare la produzione e la circolazione delle merci possono tramutarsi in anni di carcere. Per i lavoratori immigrati, anche in possesso della cittadinanza, si introduce la possibilità del ritiro della stessa e si istituisce un’altra odiosa serie di discriminazioni. Per i movimenti che si battono per il diritto alla casa si mettono in campo misure che mirano a neutralizzare la loro azione e criminalizzare gli attivisti.

Nella lotta contro questo disegno di legge, sottoscritto da una lunga serie di ministri del governo Meloni, si uniscono le tante facce della situazione che stiamo vivendo, dalla guerra alle scelte economiche fino alla repressione del dissenso.

Costruiamo la mobilitazione nazionale con manifestazioni in tutte le città il prossimo 19 ottobre.

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