Dal primo gennaio ad oggi 13 giugno sono morti SUI LUOGHI DI LAVORO 274 lavoratori ( tutti documentati in appositi file) e oltre 500 se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere o sulle strade (sono lavoratori che utilizzano un mezzo di trasporto: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa). La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali, che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade e non solo. Tutte queste morti sono genericamente classificate come “morti per incidenti stradali”
I morti sui luoghi di lavoro sono per il 30,8% in agricoltura, di questi la metà schiacciati dal trattore (già 41 dall’inizio dell’anno). Edilizia 21% in questa categoria il 28% per cadute dal’alto. Industria 16,1%, quasi la metà di queste morti sono state provocate dal terremoto in Emilia. Servizi 5,8%. Autrasporto 5,1%, Il 2,9% nell’Esercito Italiano (Afghanistan). Il 2,65 nella Polizia di Stato ( tutte le morte in servizio sulle strade). Il 13,3% dei morti sui luoghi di lavoro sono stranieri. Eta’ delle vittime: il 4,9% hanno meno di 29 anni, dai 30 ai 39 anni il 14,1%, dai 40 ai 49 anni il 24,48%, dai 50 ai 59 anni il 15,7%, dai 60 ai 69 anni il 9,5%, il 12,8% ha oltre 70 anni. Del 16,5% non siamo a conoscenza del’età. La provincia di Brescia con 10 morti risulta prima per numero di morti se si esclude la provincia di Modena che ha tantissimi lavoratori morti per il terremoto, come negli ultimi anni Brescia è sempre ai vertici in questa triste classifica delle province con più morti sui LUOGHI DI LAVORO, con la regione Lombardia che ha già 28 morti. L’Emilia Romagna ha 35 lavoratori morti di cui 18 deceduti per il terremoto sotto le macerie i capannoni industriali, province di Ferrara 6 morti e di Modena 16 morti (la maggioranza a causa del terremoto) , Bologna, Reggio Emilia 2 morti. La Toscana registra 20 morti (28 con i morti in mare sulla Costa concordia affondata sulle coste dell’isola del Giglio) , dei due fratelli del peschereccio affondato al largo di Livorno e di un sub), la provincia di Livorno ha 5 morti. Il Piemonte registra 22 morti , con la provincia di Torino che risulta in questo momento con 11 vittime la prima in Italia per numero di morti. La Sicilia 15 morti con le province di Agrigento, Palermo e Messina con 3 morti. Campania 17 morti,provincia di Avellino 6 morti, provincia di Salerno 6 morti. Calabria 12 morti con la provincia di Reggio Calabria con 5. Veneto 14 morti con la provincia di Verona e Vicenza con 3 morti, Lazio 12 morti con la provincie di Roma e Frosinone con 4 morti . Trentino Alto Adige 12 morti, provincia di Bolzano 8 morti. Puglia 10 morti, province di Bari 5 morti e di Brindisi 3 morti. Abruzzo 11 morti con la province di Chieti e Pescara 5 morti. Liguria 7 morti, con la provincia di Genova con 4 morti. Marche 6 morti con la provincia di Ancona con 4 morti. Friuli Venezia Giulia 7 morti, Basilicata 5 morti, 3 nella provincia di Matera e 2 in quella di Potenza,Umbria e 5 morti, tutti nella provincia di Perugia. Sardegna 5 morti, Molise 2 morti. I morti sulle autostrade non vengono aggiunti alle province.
Nel 2011 ci sono stati più di 1170 morti, di cui 663 sui luoghi di lavoro + 11,6% sul 2010. Per approfondimenti sui lavoratori morti per infortuni sul lavoro nel 2011 andare nella pagina dell’1 -1 e 3- 1 del 2011 del’Osservatorio. Ci sono cartine geografiche con il numero di morti per ciascuna provincia italiana e grafici inerenti all’età, professione e nazionalità dei lavoratori vittime d’infortuni mortali.
*Osservatorio Indipendente di Bologna sui morti sul lavoro
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