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Viareggio ricorda la strage e chiede giustizia

Alle 21 é in programma il concentramento nel piazzale della stazione, dal quale alle 21.15 partirà una fiaccolata. Alle 21,45 il corteo si fermerà in piazza Mazzini per alcuni interventi dei rappresentanti del comitato delle vittime. Il corteo arriverà poi, alle 23.15, al parcheggio della Pam dove si terrà la lettura di alcune poesie da parte dei bambini. Alle 23.52, l’ora del disastro, saranno letti i nomi delle 32 vittime. Quella sera di tre anni fa il treno merci 50325 Trecate-Gricignano, che trasportava 14 vagoni-cisterna contenenti gpl, deragliò a causa del cedimento del carrello del primo carro cisterna, che trascinò fuori dai binari altri quattro vagoni. Dal primo carro, la cui cisterna viene perforata da un picchetto di tracciamento curva posizionato lungo la massicciata, fuoriuscì una gran quantità di gas gpl che a contatto con l’ossigeno e con le scintille causate dal deragliamento si incendiò, investendo un intero quartiere della cittadina toscana. I danni furono enormi, paragonabili ad un bombardamento: 11 persone morirono quasi subito, investite dalle fiamme o travolte dal crollo degli edifici; altre due persone vennero stroncate da un infarto e decine rimasero gravemente ferite, ustionate. Molte di loro morirono dopo una lunghissima agonia. L’ultima vittima, la trentaduesima, é deceduta il 22 dicembre del 2009, dopo ben 6 mesi di atroce sofferenza. Al conteggio andrebbe aggiunto anche un altro anziano, morto a causa dello spavento. Tra le vittime anche sette cittadini marocchini, due ecuadoregni e un romeno.

Per fortuna i due macchinisti rimasero indenni: dopo aver dato frenatura al convoglio si erano messi in salvo dietro ad un muro che li protesse  dalla fiammata del gas.
Il 12 giugno scorso é stata approvata dal Senato la cosiddetta legge per Viareggio, il provvedimento relativo agli indennizzi per i parenti delle 32 vittime della strage. Ma il comitato che raccoglie i sopravvissuti e i parenti dei deceduti continua a protestare e a chiedere che venga fatta piena luce sulle responsabilità dei vertici di Trenitalia, sul perché di un incidente che si poteva evitare con una corretta manutenzione, sul rischio più volte segnalato rappresentato da grosse quantità di gas gpl fatte transitare continuamente in mezzo al centro abitato. Il 16 dicembre del 2010 la procura di Lucca ha emesso ben 38 avvisi di garanzia. Tra i destinatari, l’ad di Ferrovie Mauro Moretti, i vertici della multinazionale statunitense Gatx Rail (i responsabili delle divisioni austriaca e tedesca), proprietaria del carro cisterna che deragliò, l’ad di Rfi Mario Michele Elia, l’ad di Trenitalia Vincenzo Soprano, l’ad di Fs Logistica Gilberto Galloni, il direttore della Divisione cargo Mario Castaldo. Indagati anche l’ad della ditta “Cima riparazioni” di Mantova (che aveva montato l’asse che si ruppe prima del deragliamento) Giuseppe Pacchioni. Indagati anche tecnici e responsabili dell’officina Jugenthal di Hannover (controllata da Gatx), che aveva revisionato l’asse. Sono tutti accusati, a vario titolo, di omicidio colposo, lesioni, incendio colposo, disastro ferroviario e violazione delle norme antinfortunistiche.

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1 Commento


  • Anna Maria

    L’Italia è un paese in cui vi è un gran numero di delitti impuniti. Ciò è condannabile e non risolvibile con le leggi proposte dal PDL ma con un apparato giudiziario più efficiente e moderno e certo l’eliminazione dei piccoli Tribunali aggraverà la situazione.

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