Rischiano il processo con l’accusa di violenza sessuale tre carabinieri e un vigile urbano per lo stupro avvenuto nella notte tra il 23 e 24 febbraio dell’anno scorso nella stazione dei carabinieri del Quadraro di Roma.
La vittima era una donna di 32 anni fermata perchè sorpresa a rubare in un supermercato e trattenuta per una notte in una cella della caserma.
Secondo quanto è stato accertato accertato dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pubblico ministero Eugenio Albamonte, che hanno concluso l’inchiesta, i quattro (i carabinieri Alessio Lo Bartolo, Leonardo Pizzarelli e Vincenzo Cosimo Stano e il vigile urbano Francesco Carrara) avrebbero partecipato allo stupro con ruoli differenti.
Ora gli agenti sono stati accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata dall’abuso dei poteri e dei doveri inerenti a una funzione pubblica e dall’uso di sostanze alcoliche e compiuta «su persona comunque sottoposta a limitazioni della libertà personale».
In base a quanto accertato dagli inquirenti la vittima subì pesanti abusi da due dei tre carabinieri indagati e dal vigile. I quattro indussero la donna, «mentre era ristretta nella camera di sicurezza della caserma a subire atti sessuali», abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della stessa conseguenti all’assunzione di una bevanda alcolica offerta da uno dei due carabinieri.
Per quanto riguarda Pizzarelli, che quella sera era piantone di turno, la procura ha ritenuto di contestare l’aggravante di non aver impedito l’evento che, secondo quanto stabilisce il codice penale, equivale a causarlo.
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