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Aldrovandi, i poliziotti querelano: “le vittime siamo noi”

”Siamo uomini dello Stato. Accettiamo le decisioni prese, le sentenze. Ma vorremmo che la legge venisse applicata anche per le garanzie che dà. Pensavamo che venissero applicate le misure alternative e invece ci troviamo qua dentro, per un reato colposo. Non comprendiamo perché. Non meritiamo il carcere”. A scriverlo sono Paolo Forlani e Luca Pollastri, due dei poliziotti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi. A rendere pubblico il pensiero di due degli agenti ritenuti responsabili della morte del diciottenne ferrarese è il consigliere regionale del Pdl Galeazzo Bignami, reduce da una visita al carcere di Ferrara. ”Siamo addolorati come chiunque si trovi di fronte alla morte di un ragazzo di 18 anni e capiamo benissimo il dolore della madre” dicono i due poliziotti che però affermano di essere loro le vittime di quanto accaduto. ”Io vengo dipinto come un violento, ma tutte le volte che penso a quel ragazzo, penso con dolore che non siamo riusciti a evitare la sua morte”, aggiunge Forlani parlando con il suo avvocato. I poliziotti commentano anche il trasferimento del collega Enzo Pontani al carcere di Milano. ”Lui non ci ha detto nulla, quindi l’hanno deciso a sorpresa. Non vorremmo che trasferissero anche noi. Qui, almeno, le nostre famiglie sono vicine”. Quanto alla manifestazione del Coisp sotto le finestre dell’ufficio nel quale lavora Patrizia Aldrovandi, la madre del ragazzo ucciso, i due dicono: ”forse è nata con le migliori intenzioni, non é stata capita”.
E per chiarire che le proprie intenzioni erano pacifiche, la sigla sindacale di estrema destra ha informato di aver incaricato un pool di legali ”di sporgere querela e di procedere immediatamente con azioni risarcitorie nei confronti del capogruppo di Sel alla Camera, Gennaro Migliore, ed il capogruppo Pd al Comune di Bologna, Francesco Critelli”. A rendere nota l’iniziativa il segretario del Coisp, Franco Maccari. ”Intraprendere le vie legali per la tutela dell’immagine del nostro sindacato – afferma Maccari – é l’unica strada che ci resta da percorrere, visto che gli organi di informazione non intendono rettificare le falsità scritte a proposito della manifestazione di Ferrara, che non si é affatto svolta nei pressi dell’ufficio della signora Aldovrandi né é stata diretta nei suoi confronti, ma soprattutto perché numerosi esponenti politici continuano a cercare visibilità personale strumentalizzando in maniera becera quella che altro non é che una clamorosa bufala mediatica. Le prime due querele saranno rivolte a Migliore e Critelli i quali, gareggiando a chi la spara più grossa, hanno espresso giudizi assolutamente intollerabili” afferma Maccari.
Che poi si spinge oltre: ”Il sindaco di Ferrara, alcuni politici e parlamentari, alcuni giornalisti che hanno cavalcato l’onda di una polemica clamorosa senza neppure verificare i fatti, devono chiedere scusa al Coisp!”. A giudizio di Maccari ”la straordinaria strumentalizzazione di quanto é avvenuto ha avuto l’effetto di passare in secondo piano la sorte dei nostri colleghi, condannati per colpa, che restano dietro le sbarre nonostante la legge preveda che la pena possa essere scontata con misure alternative. Certamente se non fossero stati poliziotti sarebbero fuori dal carcere”.

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