Spartaco Mortola, Giovanni Luperi e Francesco Gratteri in manette per i fatti del 21 luglio del 2001 a Genova, quando 93 manifestanti furono brutalmente picchiati.
Con ben tredici anni di ritardo, proprio l’ultimo dell’anno, sono stati arrestati due poliziotti che, durante il g8 del 2001 a Genova, si resero responsabili dei pestaggi nei confronti dei manifestanti e dei giornalisti.
I nomi sono ben noti a chi ha vissuto quelle vicende: Spartaco Mortola, ex capo della Digos genovese e poi questore vicario a Torino; Giovanni Luperi, ex dirigente dell’Ucigos poi capo-analista dei servizi segreti e ora in pensione.
Mortola dovrà scontare otto mesi di arresti domiciliari nella propria abitazione, mentre per Luperi il conto sale a un anno.
Il pomeriggio del 30 dicembre era scattato l’arresto anche per Francesco Gratteri, il «numero tre» della polizia italiana, superpoliziotto antimafia che ha coordinato le indagini su svariati attentati commessi dalla malavita organizzata e ha arrestato, tra gli altri, il boss Leoluca Bagarella.
I poliziotti arrestati, comunque, potranno chiedere che gli venga riconosciuta la buona condotta e quindi ottenere uno sconto di qualche mese alle loro condanne, già spezzate dall’indulto del 2006.
Una delle notti più buie della Repubblica, quella del 21 luglio 2001 che si concluse con un totale di 93 manifestanti e giornalisti feriti dei quali 63 ricoverati in ospedale, tre in prognosi riservata e uno in coma, è stata illuminata soltanto nell’estate di undici anni dopo, quando la Cassazione ha confermato tutte le condanne sugli agenti di polizia: soltanto in quindici, però, hanno pagato, su un totale di 44 funzionari coinvolti.
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