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Il pestaggio di Milano viene da lontano

L’agghiacciante pestaggio di una donna di 41 anni da parte di quattro agenti della Polizia locale di Milano ha destato sdegno e rabbia. Il video dell’esplosione di violenza da parte degli agenti è circolato sui social a testimoniando che la donna era inoffensiva e disarmata, sdraiata a terra e in condizioni di non nuocere agli agenti.

Eppure, questi ultimi non hanno esitato a usare manganelli impugnati anche a due mani e spray urticante in un’azione che avrebbe potuto avere conseguenze anche molto più gravi delle pur serie lesioni inferte alla donna. L’avvocato Anselmo, già legale della famiglia Cucchi, ha dichiarato che nell’atteggiamento intollerabile degli agenti si potrebbe ravvisare il reato di tortura.

Inoltre, non è difficile immaginare che l’accanimento dei poliziotti abbia avuto anche motivazioni razziste, dato che la donna è una transessuale di origini brasiliane. Ciò emerge anche dagli insulti pronunciati dagli agenti durante il pestaggio.

Questi ultimi sono stati ovviamente subito difesi dai giornali della destra, prima tra tutti Libero, che ha parlato di “un transessuale” che avrebbe disturbato i bambini di una scuola. L’uso di una tale termine, al maschile, rappresenta evidentemente un insulto e una negazione dell’identità della donna che, forse, nella mente dei giornalisti della destra è colpevole in quanto transessuale e brasiliana.

Peraltro non risulta che la donna avesse disturbato i bambini, ma anche se lo avesse fatto, nulla avrebbe giustificato la brutale violenza a cui è stata sottoposta.

Purtroppo, questo grave episodio è solo il punto d’arrivo di una situazione che Contropiano aveva già denunciato nell’aprile dello scorso anno. Infatti, negli ultimi decenni la trasformazione dei Vigili urbani in “Polizia locale” ha significato una forte militarizzazione del corpo, dotato di armi sempre più pericolose e che risponde a un radicale cambiamento delle funzioni assolte.

In pratica, oggi la Polizia locale ha completamente abbandonato il ruolo tradizionale di presidio di vicinato e di assistenza ai cittadini, che era proprio dei Vigili per affiancare sempre più, con atteggiamenti “americani” polizia e carabinieri negli sgomberi di case occupate, centri sociali, campi nomadi.

Si è trattato di un processo veloce e progressivo che ha visto modificazioni importanti nella formazione e nei conseguenti atteggiamenti degli agenti e delle agenti verso i cittadini e verso tutto ciò che essi – a proprio insindacabile “giudizio” soggettivo – ritengono “deviante”.

In questa situazione, appare ipocrita l’atteggiamento del PD milanese, che ha condannato il singolo episodio senza fare alcuna autocritica sull’approvazione e sul sostegno che ha dato, nei molti anni ormai in cui è il principale partito di maggioranza, al processo di trasformazione dei Vigili in Polizia locale e delle conseguenze che ha comportato.

Un processo che lascia inquieti, poiché è probabile che episodi della gravità del pestaggio verificatosi due giorni orsono possano ripetersi anche in forme più gravi. È necessario quindi che i democratici si mobilitino per ottenere giustizia rispetto a un fatto gravissimo e che gli agenti che lo hanno commesso siano chiamati a risponderne poiché il loro atteggiamento testimonia della presunzione d’impunità che li anima nell’esercitare violenza.

Se ciò non avverrà, il rischio è che un episodio tanto grave possa diventare la quotidianità.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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1 Commento


  • Pasquale

    Forze dell’ordine che usano la violenza sugli inermi soprattutto se “diversi”, cpr per gli immigrati irregolari che diventano carcere duro e luoghi di tortura, altro che Libia, governanti e seguaci che insultano, vessano e negano diritti. Tutto ciò ha un solo nome. BARBARIE. Con la sola matrice fascista.

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