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Debito Usa. Tra sgambetti e incoscienza

 

Come previsto, il piano in due tempi dei repubblicani per l’innalzamento del tetto del debito Usa è passato alla Camera dei Rappresentanti con 210 voti a favore e 210 contrari, ma è stato successivamente bocciato al Senato, controllato dai Democratici, con 59 voti contrari e 41 a favore. Il presidente Barack Obama si era detto contrario al piano in due tempi presentato da John Boehner ritenendo che avrebbe prolungato l’incertezza per altri sei mesi e arrecato danni probabilmente non solo con il rating creditizio, ma anche con tassi di interesse per i consumatori e le imprese. Ora Washington si prepara a un lungo weekend di dibattito e amara disputa partigiana mentre la più grande economia del mondo è di fronte alla prospettiva di default la prossima settimana. Il leader della maggioranza democratica al Senato, Harry Reid, è al lavoro su un piano che prevede una nuova ipotesi di compromesso.

 

Il piano dello speaker della camera John Boehner per la riduzione del deficit e del debito muore in Congresso. L’atteso via libera della Camera alla fine è arrivato. Ma solo due ore dopo è stato respinto dal Senato, spianando la strada a un compromesso basato sul piano del leader dei democratici al Senato, Harry Reid, che ha rivisto il proprio piano incorporando elementi della misura precedentemente annunciata dal repubblicano Mitch McConnell. Il piano Reid prevede 2.400 miliardi di dollari di risparmi e un aumento del tetto del debito di uguale entità in due fasi, come chiesto dai repubblicani. Gli aumenti dipenderanno dal Congresso, con una maggioranza di un terzo per camera, e non da tagli alle spese.

«Ora che un altro esercizio politico è alle nostre spalle, è – afferma la Casa Bianca – il momento di lavorare insieme per raggiungere un compromesso che ci consenta di evitare il default e getti le basi per una riduzione bilanciata del deficit».

Il passaggio alla camera del piano Boehner era essenziale per spianare la strada a un compromesso entro il 2 agosto: il tempo sta per scadere. Ma c’è ancora spazio per un accordo. Il presidente Barack Obama chiede un compromesso per aiutare «l’ancora fragile economia» ed evitare il default. La soluzione dovrà essere «bipartisan»: in gioco c’è – avverte – il rating AAA degli Stati Uniti.

Se «falliremo dimostreremo di non avere un sistema politico» che risponde a standard elevati. Il Tesoro convoca le banche per discutere, ufficialmente, le aste della prossima settimana e, ufficiosamente, per delineare la strategia se un accordo sull’aumento del tetto del debito non sarà raggiunto: il tetto del debito va aumentato – affermano il Tesoro e la banche – il prima possibile. Il Congresso deve agire e aumentare il tetto per il periodo più lungo possibile per eliminare l’incertezza che pesa sull’economia. L’obiettivo è un compromesso al massimo entro il fine settimana per evitare il test della riapertura delle borse. La tensione sale: al 2 agosto, quando gli Stati Uniti potrebbero fare default, mancano tre giorni. E le parti continuano a scambiarsi attacchi politici, con i repubblicani che accusano i democratici di scarsa volontà nel ridurre le spese e i democratici che puntano il contro contro i Tea Party, e chiedono che siano abbandonati per facilitare una soluzione.

«Ci sono molte crisi al mondo che non possiamo prevedere o evitare: uragani, terremoti, tornado e attacchi terroristici. Questa non è una di queste crisi: il potere di risolverla è nelle nostre mani» aggiunge Obama chiedendo ai «repubblicani e ai democratici in Senato di trovare un terreno comune su piano che tutti e due i partiti possono appoggiare e che io possa firmare entro martedì: non è una situazione in cui le due parti sono così lontane». «Ci sono molte strade per uscire da questa situazione ma il tempo sta per scadere. Dobbiamo raggiungere un compromesso entro martedì in modo che il Tesoro possa continuare a pagare i propri conti come ha sempre fatto». Obama ribadisce anche l’invito agli americani a mantenere alta la pressione sul Congresso per un accordo: telefonate, email e cinguettii Twitter potrebbero aiutare a un accordo.

 

La Cina ha accusato oggi gli Usa di «irresponsabilita» per la «farsa» alla quale stando dando vita deputati e senatori che non riescono ad accordarsi sulla strada per evitare di dichiarare fallimento, all’inizio della prossima settimana. In un editoriale il Quotidiano del Popolo, giornale del Partito Comunista Cinese, indica nel «sistema democratico» americano la causa dell’impasse, affermando che gli uomini politici sono pronti a «sacrificare gli interessi degli altri per una manciata di voti». «Non un singolo deputato ha considerato il resto del mondo, e sembrano anche aver dimenticato gli interessi degli Usa», si legge nell’editoriale. «Il sistema di voto ha limitato la possibilità di agire della Casa Bianca», prosegue il giornale, «la farsa che si sta svolgendo sulla scena politica degli Usa ha fatto capire a tutto il mondo quali sono i problemi politici degli Stati Uniti». I legislatori americani hanno ora tempo solo fino a martedì prossimo per raggiungere un accordo che alzi il «tetto» dell’ indebitamento consentito allo Stato. Se l’ accordo non ci sarà gli Usa non saranno in grado di pagare tutti i debiti che hanno contratto. La Cina, la cui economia si basa sulle esportazioni pagate in dollari, è il principale detentore di titoli del debito pubblico americano.

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