Il ricorso alla Corte Costituzionale di Karlsruhe era stato presentato da un gruppo di professori universitari e da un deputato della Cdu, il partito di Angela Merkel, contro il contributo della Germania, approvato dal parlamento tedesco, al piano di salvataggio della Grecia. Se la corte avesse dato ragione ai cinque professori, il governo di Berlino avrebbe dovuto ritirare il suo assenso ai piani e agli strumenti decisi in queste ultime settimane tra Bruxelles e Francoforte. La posizione dei cinque professori che hanno presentato ricorso, non è affatto isolata, anche nel mondo politico. Nella destra tedesca si sta facendo strada un atteggiamento ostile verso ogni impegno a favore dei paesi in difficoltà. Non si tratta soltanto di soltanto di rifiutare gli eurobond o criticare gli acquisti di titoli da parte della Bce, ma si arriva apertamente a teorizzare l’esclusione dei Piigs dall’Eurozona. E non si parla solo della Grecia: ieri i toni si sono fatti molto pesanti sull’Italia e sulle gravi incertezze suscitate dagli indecorosi balletti sulla manovra. Ormai “i cittadini e gli investitori non credono più che i piani del governo di Roma abbiano qualche senso” scrive il settimanale tedesco “Die Zeit”.
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