Stupisce comunque la rapidità. O forse stupisce solo chi non possiede i dati di cui certamente dispongono i decisori internazionali. Fin qui la “risposta” europea è stata altamente differenziale: alcuni paesi sono stati messi all’indice come unici responsabili. Mentre è chiaro che, al di là di alcune particolarità pesanti (i conti truccati greci, realizzato dai conservatori, e l’incapacità berlusconiana di dare una taglio ai privilegi del suo blocco sociale), l’integrazione tra le economie e i sistemi finanziari è tale non consentire di fare a cuor leggero un gioco simile. Un crash non può rimanere isolato, come si è visto anche nel caso della quasi irrilevante economia greca.
Ma questo gioco suicida continua. Basta guardare la decisione dell’Eba, di considerare “tossici” solo i titoli di stato iin possesso delle banche, e non i “derivati” invendibili di invenzione privata. Mentre dovrebbe esser chiaro a chiunque che in fondo una stato – rappresentante di un popolo su un determinato territorio – è sicuramente più “affidabile” di una privato dell’identità incerta, la fuga facile e faccia otsta da vendere.
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Van Rompuy e Barroso chiedono aiuto ai leader del G20
L’Unione europea ha chiesto un’azione congiunta del G20 al vertice della prossima settimana a Cannes per rilanciare l’economia mondiale, perchè ritiene che la stabilizzazione dell’economia dell’Ue non sarà sufficiente.
«È necessaria un’azione congiunta di tutti i membri del G20», sostengono i presidenti del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, e della Commissione europea, Jose Manuel Durao Barroso, in una lettera inviata nella notte ai leader del gruppo e resa nota oggi. I due leader europei ricordano le misure varate dai vertici dell’Ue e dell’Eurozona la settimana scorsa per affrontare la crisi del debito e consolidare la moneta unica europea. «Applicheremo in modo rigoroso e opportuno queste misure, e abbiamo fiducia che contribuiranno a una soluzione rapida della crisi», affermano Van Rompuy e Barroso; tuttavia sottolineano che anche se l’Europa farà la sua parte, «questo solo non può assicurare la ripresa economica mondiale e una crescita equilibrata». «Occorre fare di più a livello mondiale», insistono i responsabili europei, che ricordano come rimangano molti degli squilibri macroeconomici di prima della crisi; e anche senza citare alcun paese in concreto, sembrano indicare la Cina quando parlano di «tassi di cambio svalutati in economie emergenti esportatrici» e gli Usa quando fanno riferimento a Paesi con «un’insufficiente economia interna». Per questo, Barroso e Van Rompuy chiedono che il vertice di Cannes di giovedì e venerdì adotti «un ambizioso piano di azione per affrontare la vulnerabilità dell’economia mondiale». Barroso e Van Romuy insistono inoltre nella necessità di realizzare «progressi tangibili» nell’agenda di riforma dei mercati finanziari e assicurare uguali opportunità tra tutti i membri del G20.
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