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Fonsai. E’ guerra nel “salotto buono” della finanza italiana

La partita Fonsai potrebbe riaprirsi. Secondo il quotidiano La Stampa, che cita fonti finanziarie, il colosso finanziario-assicurativo francese Axa starebbe ancora studiando il dossier e tra le ipotesi c’è anche “un progetto ambizioso come il lancio di un’offerta” su Fonsai(il gruppo assicurativo della famigliari Totò Ligresti) anche se si tratta, ammette subito dopo di un’ipotesi difficile da percorrere soprattutto dopo l’accordo tra Unipol e Premafin. I francesi avrebbero allo studio anche un obiettivo minimo come l’acquisto di rami d’azienda, marchi o agenzie. Intanto in Borsa Unipol e la galassia Fondiaria-Sai debuttano male il giorno dopo l’annuncio dell’accordo con il quale la compagnia bolognese andrà ad integrare il gruppo della famiglia Ligresti.  “Un’operazione che nascerà con alcuni passaggi fondamentali: Unipol entrerà infatti in Premafin, la holding che controlla il 35% di Fonsai, con un aumento di capitale riservato per massimi 400 milioni funzionali a dotare la holding delle risorse finanziarie necessarie per consentirle di partecipare all’aumento di capitale di Fonsai da 1,1 miliardi. Anche Unipol procederà, a sua volta, a un aumento di capitale di 1,1 miliardi di euro per far fronte alla maxi-operazione e per rafforzare il gruppo” scrive il Sole 24 Ore. Dopo la ricapitalizzazione, Unipol sarà il primo azionista di Premafin di cui deterrà il 70%. A sua volta la famiglia Ligresti si diluirà fino al 10% di Premafin: quota che scenderà ulteriormente dopo la fusione a quattro tra Premafin, Unipol e Fonsai-Milano Assicurazioni. Con questa operazione nascerebbe il secondo gruppo assicurativo in Italia dopo Le Generali. Per il Pd si coronerebbe così il sogno a lungo perseguito di entrare nel salotto buono della finanza italiana. Sarà un coincidenza ma nella sua contestata visita a Bologna, Giorgio Napolitano ha voluto incontrare anche i vertici del colosso delle cooperative emiliane, la CCC, uno dei maggiori soci anche finanziari dell’Unipol, chiamati a sostenere l’operazione di acquisizione della Fonsai.

Ma, a quanto pare, la cosa non sembra gradita al colosso assicurativo francese Axa per il quale l’Italia – così come per altre multinazionali, banche, società francesi e tedesche – è terreno di caccia. Ma non è l’unica rogna. Infatti due associazioni di consumatori e risparmiatori – Adusbef e Federconsumatori – hanno chiesto le dimissioni immediate del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, che, in merito alla vicenda FonSai, “prendendo ordini da Mediobanca, dimostra la piu’ totale sudditanza agli interessi dei banchieri a danno dei diritti dei risparmiatori”. “Mai l’azione della commissione e’ arrivata ad un punto di manifesta sfida alle regole di equidistanza ed imparzialita’ come quella esercitata dal presidente pro-tempore Giuseppe Vegas, che invece di essere arbitro del mercato, ha assunto il ruolo di fiancheggiatore di banche, banchieri ed assicuratori, in aperta violazione del diritto e dei diritti dei piccoli azionisti” affermano in una nota le due associazioni. In pratica, hanno sottolineato le due associazioni, le ricostruzioni della stampa sono inequivocabili: Vegas si sarebbe incontrato con i vertici aziendali di Mediobanca e di quelle società che erano direttamente interessate a salvare il gruppo della famiglia Ligresti, in modo da suggerire l’iter da seguire per dar vita a questa operazione di cui si sta parlando da tanto tempo.

Su questo vedi l’articolo precedente: https://www.contropiano.org/it/news-politica/item/6277-il-pd-e-il-%E2%80%9Cdemone%E2%80%9D-del-salotto-buono?tmpl=component&;print=1

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