I ministri delle finanze dell’Eurozona si erano detti pronti a impegnarsi ad aiuti “fino a 100 miliardi di euro” alla Spagna per la ricapitalizzazione delle sue banche. Questo è quanto viene indicato nella bozza di conclusioni dell’Eurogruppo messa a punto in una riunione di alti funzionari e che i ministri delle Finanze hanno discusso in teleconferenza.
Il documento non indica una cifra precisa, ma solo il tetto massimo di un eventuale impegno. Spetta ora ai ministri delle Finanze della zona euro decidere l’entità degli aiuti e le condizioni del prestito. L’Eurogruppo in ogni caso chiederà alla Spagna una ristrutturazione del settore finanziario in cambio degli aiuti necessari a ricapitalizzare le banche. “La situazione della Spagna non è comparabile a quella della Grecia, ma per le banche spagnole serve una soluzione rapida” ha affermato alla radio tedesca il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, che giorni fa aveva annunciato le proprie dimissioni a causa della rigidità tedesca. E a conferma delle tensioni proprio con la Germania, il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha avvertito i partner europei che Berlino, pur essendo profondamente attaccata all’euro, non e’ disponibile ad accettare tutte le loro richieste. Parlando prima della riunione dell’eurogruppo nel corso della quale Madrid ha chiesto l’aiuto per il suo sistema bancario, Weidmann ha precisato che l’attaccamento profondo della Germania all’euro ”non significa che la Germania debba accettare tutto e che prometta garanzie senza controlli”. Il rischio è che per fare contenta la Germania, il resto dei paesi dell’Eurozona e le istituzioni europee si pieghino ancora una volta ai diktat di Berlino. Infatti secondo il settimanale tedesco Der Spiegel che sarà in edicola lunedì, i vertici delle istituzioni europee stanno lavorando a un progetto che sfocerebbe in un’autentica unione delle politiche di bilancio, una opzione sulla quale da tempo la Germania insiste come condizio sine qua non per ogni ulteriore intervento sui paesi in difficoltà. Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, quello dell’Unione Europea, Herman Van Rompuy, il capo dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e il presidente della Banca Centrale Europea (Bce), Mario Draghi, secondo il settimanale tedesco – anticipato su il Sole 24 Ore – preparano un piano che vieterebbe agli stati membri di contrarre nuovi debiti e imporrebbe loro di disporre unicamente del denaro già coperto dalle entrate. Qualunque paese abbia bisogno di maggior denaro rispetto a quello di cui dispone, dovrebbe far conoscere le sue necessità al gruppo dei ministri delle Finanze della zona euro che deciderà se le richieste siano o meno giustificate. Solo in seguito, potranno essere emessi degli eurobond per finanziare questi nuovi debiti.
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