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Fmi. “L’Italia rischia”

Non sono diventati buoni, sono carogne come sempre. Ma devono riconoscere che, nelle condizioni di mercato attuali (recessione) tuttel riforme “certamente giuste e importanti” che Italia e Spagna hanno fatto o stanno realizzando, con costi spaventosi e crescenti per le rispettive popolazioni, non servono probabilmente a niente. Perché i mercati “apprezzano”, sì, ma poi decidono per conto loro dove cavolo scaricare la propria frustrazione per l’impossibilità di saziare la fame di profitto che si portano dietro gli 800.000 miliardi di dollari (colo in “prodotti finanziari derivati”) che ogni giorno svolazzano per il globo.

 

E il quodiano più dentro alle dinamiche dell’economia italia, l’organo di Confindustria, trema.

I documenti del Fmi (in inglese):

pdfFiscalMonitor.pdf239.18 KB

GlobalFinancialStabilityReport.pdf

 

Il Fmi taglia le stime di crescita dell’economia mondiale: «Il rischio è che Italia o Spagna perdano l’accesso ai mercati»

a cura di Enrico Marro

Nell’area euro «è della massima importanza attuare pienamente» i recenti accordi su nuovi provvedimenti di stabilizzazione dei mercati», afferma il Fondo monetario internazionale, tra le quali vi è anche lo scudo antispread voluto dall’Italia. Le rinnovate tensioni sui debiti pubblici di vari paesi dell’Unione valutaria sono il principale fattore frenante dell’economia globale indicato nell’aggiornamento del World Economic Outlook. E l’istituzione afferma che i recenti accordi su nuovi meccanismi anti crisi raggiunti dai leader europei sono «passi che vanno nella direzione giusta».

Tra questi cita la possibilità di utilizzare il futuro fondo salva Stati Esm per effettuare salvataggi diretti anche delle banche. In più «i leader hanno riaffermato la volontà di prendere in considerazione acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario da parte del Efsf e del Esm», con quello che viene comunemente chiamato scudo antispread, una proposta lanciata dall’Italia. «Fino a quando non saranno state prese tutte le misure necessarie – avverte il Fmi – la situazione delle economie dell’area euro continuerà ad essere precaria». Alcuni spread in Europa non sono giustificati dai fondamentali, afferma Carlo Cottarelli, responsabile del Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale. Intanto Palazzo Chigi fa sapere che per ora non ricorrerà allo scudo antispread.

Rischio circolo vizioso su Italia e Spagna
Spagna e Italia «hanno compiuto passi importanti nella giusta direzione», ma resta un rischio «ovvio», ovvero che «peggiori il circolo vizioso e che uno dei due Paesi perda accesso ai mercati». Questo, «potrebbe fare deragliare la crescita mondiale». Lo ha detto Olivier Blanchard, direttore del dipartimento di ricerca e consigliere economico del Fondo monetario internazionale. Confernate le stime sull’economia italiana, che si contrarrà quest’anno dell’1,9% e nel 2013 dello 0,3%. Le previsioni sono invariate rispetto a quello di aprile.

La Corte costituzionale tedesca deciderà sull’Esm solo a settembre
Intanto sempre oggi si è saputo che gli accordi presi in sede europea su Fiscal Compact e fondo di salvataggio (Esm) non potranno essere tradotti in legge in Germania almeno fino a settembre. La novità è emersa in mattinata dopo che la Corte Costituzionale tedesca ha annunciato che prenderà un cospicuo lasso di tempo – fino al 12 settembre – per decidere sulla liceità dei ricorsi volti a bloccare la ratifica da parte del Bundestag degli strumenti europei anti-crisi adottati nelle scorse settimane.

Per l’Italia surplus strutturale dal 2013, il problema è la crescita
L’Italia ha messo in atto recentemente azioni «sufficienti», compresa la spending review, per garantire al Paese un surplus strutturale nel 2013, come si leggeva anche negli aggiornamenti del Fiscal Monitor. Lo hanno detto gli analisti del dipartimento di ricerca del Fondo monetario internazionale durante la conferenza stampa a commento degli aggiornamenti del World Economic Outlook, del Global Financial Stability Report e del Fiscal Monitor. «Il problema è fare in modo che gli aggiustamenti fiscali favoriscano la crescita», hanno detto gli esperti del Fmi, sottolineando che «servono misure per assicurare che nel medio termine i progressi siano cementati».

Ritoccate al ribasso le stime per l’economia globale
Quest’anno, secondo l’aggiornamento del World Economic Outlook, l’economia mondiale crescerà nel 2012 del 3,5% (0,1 punti percentuali in meno rispetto alle stime di aprile) e nel 2013 del 3,9% (-0,2 punti percentuali).

Tagliate le stime di crescita dell’eurozona
Il Fmi inoltre taglia le stime di crescita per l’area euro nel 2013 a +0,7%, ovvero 0,2 punti percentuali in meno rispetto ad aprile. Nel 2012 il Fmi conferma una contrazione dello 0,3%. Per gli Usa il Fmi rivede al ribasso di 0,1 punti percentuali sia le stime 2012 sia quelle del 2013 a rispettivamente +2,0% e +2,3%.

 

Palazzo Chigi al Fmi: ma per ora non ricorreremo allo “scudo”. Conti in nero nel 2013, ma debito/Pil salirà

«Al momento non c’è nessuna intenzione di ricorrere» al cosiddetto scudo anti-spread. È quanto riferiscono all’Ansa fonti qualificate di Governo. «Nessuno può escluderlo a priori per il futuro, ma al momento non se ne ravvisa la necessità», aggiungono le stesse fonti. La dichiarazione ufficiosa arriva dopo l’allarme lanciato da Olivier Blanchard, direttore del dipartimento di ricerca e consigliere economico del Fondo monetario internazionale, sui rischi che «peggiori il circolo vizioso» e che Italia e\o Spagna perdano «l’accesso ai mercati».

Nell’area euro, secondo il Fondo monetario, «è della massima importanza attuare pienamente» i recenti accordi su nuovi provvedimenti di stabilizzazione dei mercati, tra le quali vi è anche lo scudo antispread voluto dall’Italia. Le rinnovate tensioni sui debiti pubblici di vari paesi dell’Unione valutaria sono il principale fattore frenante dell’economia globale indicato nell’aggiornamento del World Economic Outlook.

L’istituzione di Washington afferma che i recenti accordi su nuovi meccanismi anti-crisi raggiunti dai leader europei sono «passi che vanno nella direzione giusta». Tra questi cita la possibilità di utilizzare il futuro fondo salva Stati Esm per effettuare salvataggi diretti anche delle banche. In più «i leader hanno riaffermato la volontà di prendere in considerazione acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario da parte del Efsf e del Esm», con quello che viene comunemente chiamato scudo antispread, una proposta lanciata dall’Italia. «Fino a quando non saranno state prese tutte le misure necessarie – avverte il Fmi – la situazione delle economie dell’area euro continuerà ad essere precaria».

Eppure l’Italia riuscirà a riportare i conti in nero nel 2013, mettendo a segno un piccolo attivo strutturale di bilancio, pari allo 0,7% del Pil. Tuttavia questo sforzo non sarà ancora sufficiente a imprimere una traiettoria discendente al rapporto debito/Pil (che salirà dal 125,8% al 126,4%), gravato dalla recessione in corso e dal consistente contributo di Roma al fondo salva-stati.

Lo storico risultato per i conti pubblici tricolori è previsto dagli economisti del Fondo Monetario Internazionale, che nell’ultimo aggiornamento del rapporto “Fiscal Monitor” descrivono un risultato migliore rispetto all’area euro. Lo 0,7% di attivo strutturale italiano (che non depurato dagli effetti del ciclo economico si tradurrebbe in un passivo dell’1,5%), si confronta infatti con un “rosso” dello 0,5% del Pil previsto per quest’anno, mentre i Paesi della moneta unica, presi nel loro complesso, il rapporto migliorerà in maniera più contenuta da un deficit del 2% a uno dell’1,4%.

«l deficit generale e quello depurato dagli effetti del ciclo per il 2012-13 – si legge nel rapporto Fmi – continua a essere largamente in linea con le previsioni. E le correzioni di bilancio dei prossimi due anni consentiranno alle autorità di governo di conseguire un piccolo attivo strutturale nel 2013 (a fronte di un obiettivo di un bilancio strutturale in pareggio)».

Va notato, ed è un dettaglio importante, che il saldo strutturale di bilancio è equivalente al saldo depurato dagli effetti del ciclo sottraendo anche le misure una-tantum. Misure queste ultime che non sono incluse nelle proiezioni del Fondo e che rendono i due aggregati equivalenti. Il Fondo Monetario, nel suo giudizio, dà anche conto di come proprio il pareggio strutturale dei conti italiani sia contemplato dal disegno di legge costituzionale che introduce il principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale.

E sottolinea come il Governo stia pensando a usare il meccanismo della spending review, la revisione delle voci di spesa pubblica, per identificare nuove fonti di risparmio per i conti pubblici italiani: già in una prima fase, approvata questo mese, sono stati approvati tagli di spesa per riequilibrare il precedente pacchetto di misure di risanamento allontanando ulteriori aumenti dell’imposizione fiscale.

da Il Sole 24 Ore

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