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Usa sorpassati dalla Cina nel 2016, l’eurozona oggi

Non solo, nel loro insieme i pil di Cina e India sorpasseranno quelli dell’intero G7 entro il 2025 e entro il 2060 saranno superiori al pil di tutti gli attuali 34 paesi industrializzati, mentre ora sono pari solo a un terzo.

Questa proiezioni statistiche, avvertiamo subito, sono poco più che passatempi basati sulla “eternizzazione” di tendenze in atto in questo momento. Ma nessun andamento economico può mai andare avanti per lunghi periodi su trend costanti. Diciamo che una previsione può essere mediamente attendibile su periodi molto brevi (uno o due anni), oltre i quali si entra nel terreno dlela pura ipotesi di scuola. Che serve però a determinare scelte in ogni paese.
Nell’esempio fatto dall’Ocse, insomma, gli Stati Uniti dovrebbero accettare che questo destino si compia senza far nulla per cambiare il corso della Storia. Appare decisamente difficile.

In ogni caso la proiezione Ocse fotografa un profondo cambiamento degli equilibri economici (e non solo). Sulla base delle parità di potere di acquisto del 2005, la Cina sorpasserà però l’eurozona già quest’anno e gli Stati Uniti tra 4, per diventare così la maggiore economia del mondo. L’India invece si accinge a superare il Giappone e dovrebbe sorpassare l’eurozona in una ventina di anni. In questo quadro, la Cina manterrà un tasso di crescita maggiore di ogni altro paese fino al 2020, poi la palma di “nazioni più dinamiche” passerà a India e Indonesia.
Mentre il pil del pianeta – se mai dovesse concludersi rapidamente la crisi in corso da cinque anni e per cui Merkel prevede almeno un altro quinquennio di dolore – dovrebbe crescere in media di circa il 3% nei prossimi 50 anni, ma con ritmi assai diversi tra economie emergenti e mature.

Sembrano più che altro le premesse per una competizione sempre più dura, con prevedibili “momenti di crisi” che possono sfociare anche in guerre aperte.

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