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Spendiamo di meno anche per mangiare

I dati resi noti dall’Istat sono relativi a  novembre 2012, quando l’indice delle vendite al dettaglio (valore che incorpora la dinamica sia delle quantità che dei prezzi) ha segnato una diminuzione congiunturale dello 0,4%.
Quello di novembre é il quinto calo mensile consecutivo. Nella media del trimestre settembre-novembre 2012 l’indice è diminuito dell’1,3% rispetto al trimestre precedente. La caduta dei consumi primari è quindi costante, non occasionale.
Rispetto a novembre 2011, l’indice grezzo del totale delle vendite segna una diminuzione del 3,1%, sintesi di flessioni del 2,0% per i prodotti alimentari e del 3,7% per quelli non alimentari.
nemmeno la grande distribuzione regge più come prima: nel confronto con novembre 2011, c’è infatti una diminuzione  del -2,1%, mentre i piccoli esercizi commerciali segnano un calo molto più marcato: ‑3,9%.

Il rapporto Istat completo: Le serie storiche: xlsserie1112.xls

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1 Commento


  • lucilla fiaccola

    Potrebbe essere un vantaggio. i commercianti dalle bancarelle ai negozi, con l’introduzione dell’euro ci dimezzarono stipendi e pensioni…con la crisi, si mangia di meno ed è un bene; ci si rimpinza meno di farmaci ed è un bene…Se noi tagliani avessimo il fegato e la dignità di farla finita con il fasciotifo e ci consorziassimo, potremmo liberarci dei gnaccia… Prendendo come base i 27 milioni di referendari che votammo contro la privatizzazione dell’acqua, avrebbe già il “database”

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