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Sprofonda l’industria italiana

A febbraio il fatturato dell’industria diminuisce dell’1,0% rispetto a gennaio, con un calo dell’1,4% sul mercato interno e dello 0,3% su quello estero.

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di febbraio 2012), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali (annuali) del 4,7%, con un calo del 6,7% sul mercato interno ed un aumento dello 0,3% su quello estero.
Come si vede, è soprattutto il calo della domanda interna al paese, sia sul fronte dei consumi di massa che degli investimenti privati, a trascinare in pesantissimo ribasso gli indici. La domanda estera, d’altro canto, ha smesso di crescere, e quindi non è assolutamente in grado di compensare i vuori di rodintivi che si vanno creando all’interno.

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano cali congiunturali per i beni strumentali (-2,5%), per i beni intermedi (-2,0%) e per i beni di consumo (-1,3%), mentre è in aumento soltanto l’energia (+7,6%).

L’indice grezzo del fatturato scende, in termini tendenziali, dell’8,6%: il contributo più ampio a tale diminuzione viene dalla componente interna dei beni strumentali.

L’incremento tendenziale maggiore del fatturato si registra nel settore delle attività estrattive (+15,7%) e della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, di misurazione e orologi (+10,5%); le diminuzioni più marcate riguardano la fabbricazione di mezzi di trasporto e le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (entrambe -14,0%).

Per quel che riguarda gli ordinativi totali, si registra una riduzione congiunturale del 2,5%, sintesi di un calo del 2,3% degli ordinativi interni e del 2,6% di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali diminuiscono del 3,2% rispetto al trimestre precedente.

Nel confronto con il mese di febbraio 2012, l’indice grezzo degli ordinativi segna una variazione negativa del 7,9%. In un solo anno, dunque, le commesse sono andate diminuendo in modo drammatico; ricordiamo che gli “ordinativi” costituiscono l’orizzonte di breve.medio periodo per le industrie. Se calano, e in queste dimesioni, non solo non c’è nessuna “luce in fondo al tunnel” per la fine dell’anno, ma una situazione economica ancora peggiore. 
L’unico aumento si registra nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, di misurazione e orologi (+22,1%), mentre il calo più rilevante si osserva nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-17,8%).

Il rapporto Istat completo: Le serie storiche: xlsfost1302.xls60 KB

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