L’unica buona notizia che viene oggi dall’Istat – tra l’altro i ricercatori dell’istituto sono in gran parte precari e sono in questi giorni in mobilitazione – è che l’occupazione non è diminuita nel mese di agosto, “aiutata” probabilmente dalla pletora dei “lavoretti” della stagione estiva. Gli occupati sono infatti rimasti 22 milioni 498 mila, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e in diminuzione dell’1,5% su base annua (-347 mila).
Il tasso di occupazione, di conseguenza, resta pari al 55,8%, invariato in termini congiunturali (sul mese precedente) e diminuisce di 0,8 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima.
Fine della parte “positiva”. Se si guarda invece ai disoccupati, la situazione è completamente diversa. Il numero di disoccupati è salito a 3 milioni 127 mila, l’1,4% in più rispetto al mese precedente (+42 mila) e +14,5% su base annua (+395 mila).
Il tasso di disoccupazione si attesta pertanto al 12,2%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,5 punti nei dodici mesi. Un record negativo di cui certo non si sentiva bisogno, frutto diretta della “stretta” economica provocata dall’austerity che si somma alla già grave crisi economica.
Ma sono come sempre il giovani tra i 15-24enni quelli che pagano il prezzo maggiore. Qui le persone in cerca di lavoro sono 667 mila e rappresentano l’11,1% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è pari al 40,1%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,5 punti nel confronto tendenziale. Altro record di cui vergognarsi, perché è un furto di futuro.
Il rapporto completo dell’Istat:
Le serie storiche: 201308_serie_storiche_copia.xls206.5 KB
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa