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L’inflazione rallenta, i prezzi no. Il potere d’acquisto di salari e pensioni è diminuito

L’inflazione rallenta, ma quando le persone vanno a fare la spesa non se accorgono affatto, al contrario. Rispetto a un anno fa l’aumento dei prezzi per il carrello della spesa è sempre a doppia cifra.

Le rilevazioni Istat segnalano un aumento del 10,4% a luglio rispetto al 10,5% di giugno. La frenata dunque è minima e nessuno la avverte, anche perché salari e pensioni non tengono il passo, né con l’inflazione né con l’aumento reale dei prezzi.

L’Istat afferma che l’indice generale dei prezzi è passato al +6% dal +6,4% del mese precedente. Dunque sarebbe tornato sui valori di aprile 2022; merito della discesa dei prezzi dell’energia che però non si riflette sul prezzo della benzina.

I prodotti alimentari, per la cura della casa e della persona continuano a vedere rincari a due cifre. La Coldiretti punta il dito contro benzina e gasolio che hanno un “effetto valanga” sui costi dei trasporti e fanno schizzare i prezzi della frutta (+13,9%) e della verdura (+20%) rispetto all’anno scorso.

In questi giorni si è aperta l’ennesima polemica. Alla vigilia dell’obbligo per i benzinai di esporre cartelli con i prezzi medi nazionali, le associazioni dei consumatori denunciano rincari della benzina straordinari nelle giornate più calde delle partenze estive, con listini fino a 2,5 euro al litro in autostrada.

Il garante Benedetto Mineo afferma che «Non ci sono speculazioni», ma sull’aumento della benzina farfuglia.

I rincari delle ultime due settimane sarebbero in linea con l’andamento dei mercati internazionali. E il ministro Urso chiede ai cittadini di segnalare i picchi straordinari sul sito del ministero qualora il prezzo alla pompa sia superiore a quello medio (che è al di sotto dei 2 euro).

Ma le accise sulla benzina non si toccano.

E’ stato convocato un vertice al ministero delle Imprese convocando grande distribuzione, associazioni di commercianti, produttori e consumatori per arrivare nel giro di pochi giorni al cosiddetto “patto anti-inflazione”.

Con questo paniere calmierato di beni a largo consumo, (ma non quelli alimentari, ndr)  soprattutto prodotti per l’infanzia e per l’igiene, pensiamo di dare il colpo decisivo all’inflazione riconducendola a livelli naturali”, ha detto Urso.

Ma le organizzazioni industriali della produzione hanno risposto nisba, mentre la grande distribuzione si è detta disponibile solo sui prezzi di alcuni beni.

Contro la doccia fredda dell’aumento dei prezzi il ministro propone il bagno schiuma a prezzi più contenuti. Indecente!!

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