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Economie in recessione ma dividendi stellari per banche e grandi gruppi

Gli azionisti di banche e grandi gruppi industriali dormono su materassi foderati di soldi mentre lavoratori e famiglie se la passano sempre peggio.

Nel secondo trimestre del 2024 i dividendi distribuiti a livello mondiale hanno infatti toccato un nuovo record ed hanno superato i 606 miliardi di dollari. L’aumento è stato del 5,8% rispetto al 2023, con le banche che fanno rubamazzo e l’Europa (Italia inclusa) che fanno guadagnare di brutto gli azionisti privati mentre le economie vanno in recessione.

Il Sole 24 Ore segnala come la conferma sia arrivata dalle rilevazioni del fondo di investimenti Janus Henderson, sulla base del Global Dividend Index calcolato sulle circa 1.200 società quotate in borsa che lo compongono a livello mondiale.

Se si guarda ai singoli settori, le banche hanno contribuito addirittura per un terzo all’aumento delle remunerazioni agli azionisti registrato nel secondo trimestre del 2024. Le banche hanno sfruttato in pieno e a proprio vantaggio il contesto particolarmente favorevole e godere così di «forti margini e limitate svalutazioni del credito che hanno rafforzato gli utili e generato molta liquidità per i dividendi».

In Europa si registra nei primi sei mesi del 2024 un aumento generale del 7,7% che proietta il valore dei dividendi fino a un totale di 204,6 miliardi di dollari, un primato assoluto per il vecchio continente.

In Italia la distribuzione delle cedole azionarie ha segnato un aumento del 26,4% su base sottostante e toccato un nuovo livello record di 17,2 miliardi di dollari equivalente a circa 16 miliardi di euro. «Tutte le società italiane del nostro indice hanno aumentato i dividendi rispetto all’anno precedente», conferma Federico Pons, responsabile per l’Italia di Janus Henderson, notando tuttavia che «sono le banche ad aver dato il contributo di gran lunga maggiore alla crescita, rappresentando due terzi dell’aumento rispetto al secondo trimestre del 2023». Dopo Stellantis, che guida la classifica con un assegno equivalente a oltre 5,2 miliardi di dollari, figurano nell’ordine UniCredit (3,2 miliardi) Intesa Sanpaolo (3 miliardi) e Generali (2 miliardi) che hanno distribuito ai loro azionisti una quota rilevante degli utili realizzati.

Insomma c’è qualcuno (pochi) che continua ad arricchirsi di brutto, spesso senza muovere un dito mentre attende solo di incassare i rendimenti delle proprie cedole, mentre chi lavora e produce ricchezza vede arretrare giorno dopo giorno sia le proprie condizioni di vita che le aspettative sul futuro. Un boom di disuguaglianze sociali che comincia a invocare vendetta.

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1 Commento


  • Sergio

    La colpa è solamente del governo Meloni che non ha voluto o ha fatto finta di di nulla perseguendo strade ormai vetuste per l Italia.Un passo indietro con meloni nessun progresso anzi una reminiscenza del passato più triste .Un governo che ci ha imbrogliati.Unica via di scampo eliminare Meloni e Draghi

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