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Torino: No Tav arrestato e poi licenziato

E’ stato licenziato dalla cooperativa per cui lavora Luca Cientanni, l’esponente del centro sociale Askatasuna ed attivista del movimento No Tav che era stato arrestato il 26 gennaio scorso durante la retata ordinata dalla Procura di Torino contro attivisti e manifestanti accusati di aver partecipato agli scontri dell’estate del 2011 in Val di Susa.
L’azienda afferma di aver applicato contro Cientanni, che è attualmente rinchiuso nel carcere piemontese di Ivrea, una parte del suo regolamento interno che permette il licenziamento di un dipendente che sia sottoposto ad un provvedimento restrittivo più lungo di 30 giorni. Un licenziamento ‘per giusta causa’ che naturalmente i compagni e gli amici di Cientanni denunciano come un provvedimento arbitrario applicato dalla Cooperativa Incontro contro un ”personaggio scomodo” in un momento in cui la cooperativa – che opera in ambito sociale e gestisce comunità alloggio – è in difficoltà. 

 

 

“Il 05 aprile gli è stata recapitata da parte della Cooperativa Incontro per cui lavorava la lettera di licenziamento – scrive il sito Infoaut – Nella raccomandata che ha portato la cooperativa a prendere la decisione di licenziare Luca, viene citato l’art. 24 dello regolamento interno della cooperativa, peccato che citando testualmente tale articolo si legge: ‘(…)dopo il terzo grado di giudizio(..)’  ed avrebbe dovuto prima ricevere una sospensione mai ricevuta”.

D’altronde la Cooperativa Incontro, che lavora nell’ambito sociale e gestisce comunità alloggio sia per minori che per adulti, oltre ad altre attività esterne, già da quasi due anni aveva messo Luca e altri soci lavoratori in cassa integrazione, e negli ultimi mesi aveva smesso di pagare gli stipendi ai dipendenti. Per alleggerirsi di un dipendente troppo attivo politicamente e in esubero cosa c’è di meglio di un licenziamento dopo un arresto?

Spiega ancora Infoaut: “Per far fronte alla ‘crisi’ in cui versava la cooperativa dal mese di dicembre circa è stata messa in liquidazione ed è stata presa in ‘affitto’ dal Margine che però ha deciso di non farsi carico dei debiti che la cooperativa Incontro aveva nei confronti dei dipendenti e soci, ma semplicemente ha assorbito i vecchi dipendenti sottoponendoli al ‘ricatto’ di assumerli solo se rinunciavano ai loro stipendi arretrati, lasciando che questi stipendi mai pagati continuassero ad essere a carico dell’Incontro. Luca essendo per ovvi motivi impossibilitato a presenziare alle assemblee decisionali è stato tenuto fuori da tutti questi giochetti ed è stato licenziato prima che tutti gli altri dipendenti e soci firmassero il nuovo accordo con il Margine. In questo modo ancora una volta gli è stata negata la possibilità di scelta, perché qualcun altro ha deciso per lui!”.

Molte delle difficoltà delle cooperative sociali dipendono tra l’altro dal fatto che l’amministrazione comunale di Torino, guidata dal sindaco Piero Fassino, non versa da mesi milioni di euro di compensi dovuti per le attività svolte. Nelle ultime settimane numerose le manifestazioni dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative sociali sotto la sede del Comune insolvente per denunciare i ritardi nei pagamenti.

Dopo il suo arresto, Cientanni assieme ad altri esponenti del movimento No Tav detenuti il 26 gennaio ha partecipato ad alcune proteste per rivendicare i diritti negati all’interno del carcere delle Vallette, contestando in particolare l’applicazione nei loro confronti del carcere duro previsto dal 41 bis normalmente applicato ai mafiosi. Dopo le proteste alcuni attivisti vennero puniti e trasferiti in carceri più piccole, tra questi Cientanni. 

La Cooperativa Incontro, che lavora nell’ambito sociale e gestisce comunità alloggio sia per minori che per adulti, oltre ad altre attività esterne, infatti, già da quasi due anni aveva messo Luca e altri soci lavoratori in cassa integrazione, e negli ultimi mesi aveva smesso di pagare gli stipendi ai dipendenti. Per far fronte alla “crisi” in cui versava la cooperativa dal mese di dicembre circa è stata messa in liquidazione ed è stata presa in “affitto” dal Margine che però ha deciso di non farsi carico dei debiti che la cooperativa Incontro aveva nei confronti dei dipendenti e soci, ma semplicemente ha assorbito i vecchi dipendenti sottoponendoli al “ricatto” di assumerli solo se rinunciavano ai loro stipendi arretrati, lasciando che questi stipendi mai pagati continuassero ad essere a carico dell’Incontro.

Luca essendo per ovvi motivi impossibilitato a presenziare alle assemblee decisionali è stato tenuto fuori da tutti questi giochetti ed è stato licenziato prima che tutti gli altri dipendenti e soci firmassero il nuovo accordo con il Margine. In questo modo ancora una volta gli è stata negata la possibilità di scelta, perché qualcun altro ha deciso per lui!

In tutti questi “giochetti” anche la nostra cara amministrazione comunale ha fatto la sua parte:  uno dei motivi per cui le cooperative attualmente (vedasi tutte le proteste da parte degli operatori sociali che sono nate in queste ultime settimane) si trovano in difficoltà economica è proprio perché hanno contratto milioni  di euro di creditonei confronti del Comune di Torino che si è reso insolvente e non ha pagato e continua a non farlo i servizi di cui ha usufruito!

Affinchè Luca non si trovi a dover gestire da solo tutto quello che comporta in questo periodo di crisi un licenziamento e le ovvie conseguenze che ne scaturiscono, nasce questa campagna informativa e di raccolta fondi necessari a sostenere le spese di Luca, essendo ancora ingiustamente recluso.

E ancora una volta chiediamo ad alta voce: libertà per tutti i NOTAV ancora rinchiusi o sottoposti a misure restrittive!

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