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Blitz nella casa di Valerio Verbano

Ieri mattina, con un vero e proprio blitz, senza preavvisare nessuno, i funzionari della Regione Lazio, proprietaria della casa in cui era in affitto da oltre 40 anni Carla Verbano, ha mandato una squadra di operai che ha blindato la porta con degli infissi laterali di ferro (ma non l’hanno sradicata e non hanno alzato nessun muro esterno così come si era temuto in un primo momento). Incredibilmente gli operai hanno buttato letteralmente sul pianerottolo il divano sul quale è morto Valerio Verbano, giovane militante di Autonomia Operaia assassinato da un commando fascista il 22 febbraio del 1980.
Per fortuna il divano è stato recuperato da alcuni compagni e “messo al sicuro”.
L’appartamento era rimasto vuoto da quando Carla Verbano, dopo una lunga malattia – ed una infinita battaglia per scoprire la verità sulla morte di suo figlio Valerio – è venuta a mancare il 5 giugno di quest’anno.
L’appartamento di Via di Monte Bianco appartiene ad un ente e pare che l’intenzione sia quella di venderlo al più presto.
Per scongiurare questa ipotesi collettivi territoriali e centri sociali, insieme ai compagni di Valerio Verbano e a coloro che in questi anni avevano lavorato con Carla Verbano, avevano inviato prima dell’estate un fax alla governatrice Renata Polverini e all’assessore al Patrimonio alla Pisana per chiedere che la casa venisse affidata a loro. Con l”obiettivo di trasformarla in una un’associazione per la memoria. 
Ma dalla Regione nessuna risposta, nonostante continue sollecitazioni a funzionari e assessori competenti. 
“Non sarà certo la vendita dell’appartamento dei Verbano a risanare le casse della regione – denunciano a Repubblica alcuni attivisti delle reti sociali del IV municipio – Per questo chiediamo che diventi un patrimonio collettivo. E’ un luogo troppo importante per essere svenduto”.
A meno che – e sembra probabile viste le frequentazioni giovanili e recenti della classe dirigente della destra che governa regione e comune, non si voglia cancellare la stessa memoria di quanto è accaduto in quella casa di Montesacro.
Per oggi sulla vicenda è indetta una riunion
e cittadina all’Astra, in Via Capraia, a partire dalle 19.
“Di fronte a questo incredibile atto di arroganza e prepotenza istituzionale – scrivono in un comunicato i compagni e gli amici di Carla e Valerio Verbano – siamo ancora più convinti della necessità di dare corpo ai nostri progetti e aspettiamo da tutti coloro che, dalle istituzioni e dal mondo della politica, in maniera bipartisan al momento della morte di Carla si sono sperticati in commossi messaggi di condoglianze e promesse di ogni genere degli atti concreti”.

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