La Procura di Firenze ha aperto un’indagine rispetto al raid della squadra speciale antidegrado dei Vigili Urbani contro gli immigrati denunciata alcune settimane fa. Vedi il precedente articolo di Contropiano che riportava il racconto di un testimone.
Quanto era accaduto nella notte del 13 giugno nei pressi della Stazione di S. M Novella era stato riportato in Consiglio Comunale dalla consigliera Ornella De Zordo.
Il Comune di Firenze ha ammesso che nel momento e nel luogo in cui il testimone afferma di aver assistito al pestaggio di alcuni senegalesi da parte dei vigili urbani “era in corso un’operazione di antiabusivismo”. Lo fa con una dichiarazione riportata dal Corriere Fiorentino.
Il ragazzo testimone dei fatti è stato ascoltato dalla Digos fiorentina ed ha ribadito il suo racconto, la cui veridicità è stata ulteriormente confermata dalla sua compagna anche essa convocata.
La Procura adesso può accertare definitivamente cosa è accaduto quella sera anche semplicemente visionando i video delle telecamere che numerose riprendono la zona della Stazione. Può interrogare i vigili della squadra antidegrado in azione quella notte. Può sentire gli autisti e il personale della tramvia.
Ma agli inquirenti forse interessa di più cosa è accaduto dopo, come è stata riportata la notizia, chi e come l’ha fatta circolare e per questo continuano ad essere convocati in questura come “persone informate sui fatti”, compagni che nulla possono aggiungere al racconto del ragazzo. Si ha l’impressione . che ci auguriamo venga smentita dai fatti – che l’indagine si stia concentrando molto di più su chi ha scritto sull’accaduto volantini o manifesti, su chi gestisce i siti o i blog, su chi e come convoca i cortei, su chi ha denunciato le responsabilità politiche, su chi insomma avrebbe “diffamato” il corpo di polizia municipale e l’intero Comune di Firenze.
Colpisce l’utilizzo della forma di “persone informate sui fatti” per poter interrogare, senza nessuna possibilità di difesa legale, diversi attivisti le cui dichiarazioni potranno essere utilizzate contro di loro in un eventuale procedimento successivo.
La destra cittadina ha gridato da subito alla diffamazione, allo scandalo, che hanno invocato da subito repressione e divieti. La segreteria provinciale del Sindacato unitario Lavoratori di Polizia locale (Sulpl), ha chiesto al Sindaco di Firenze Matteo Renzi di “schierarsi” dalla loro parte e di non abbandonarli alla mercé di chi getta sui vigili “accuse infamanti”, a partire dalla testimonianza del ragazzo che dichiara di aver assistito la sera del 13 giugno scorso ad un pestaggio da parte di alcuni esponenti della Polizia Municipale fiorentina in borghese e con guanti neri a danno di un gruppo di ragazzi senegalesi appena scesi dalla tranvia alla stazione di Santa Maria Novella.
“Non c’è da stupirsi: è proprio dentro quella cultura fascistoide di cui fanno parte, fatta di sopraffazione, di insofferenza verso il diverso, il più debole, che nascono e si sviluppano squadre come quella antidegrado” – denuncia in una nota la rete Firenze Antifascista – “è molto comodo limitarsi a sottolineare i toni eccessivi del manifesto del corteo del primo luglio, come fatto dal PD cittadino, invece di denunciare e chiedere chiarezza su quanto successo”.
Il comunicato prosegue sottolineando come sia “molto comodo e strumentale andare oggi a colpire compagni che hanno avuto la forza e il coraggio di denunciare quanto successo, di non voltarsi dall’altra parte, di farne una battaglia di verità, perché nella città dove sono stati uccisi a freddo due senegalesi solo 1 anno fa, non debbano esistere squadre speciali, squadrette che impunemente fanno della violenza e la sopraffazione una costante dell’attività antidegrado”.
“Da parte nostra siamo certi che continueremo nella nostra battaglia, accanto al ragazzo testimone ed a tutti coloro coinvolti in questa storia” dicono a Firenze Antifascista “ed invitiamo le comunità di immigrati, l’associazionismo, tutti e tutte coloro che in queste settimane si sono indignati, hanno protestato, hanno chiesto spiegazioni al comune, a respingere queste logiche ed a pretendere che venga fatta luce sulla sera del 13 giugno”.
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