Ci riprovano a Roma, sabato prossimo, al Porto di Enea di Ostia, in quello che definiscono “un meeting con dibattiti, cena comunitaria e maxiconcerto”. Tema unificante la guerra agli immigrati, sotto il titolo più magniloquente di “Fortezza Europa”, che dovrebbe nel loro cervellino contrapporsi sia “agli Usa che all’Isis”.
L’intento aggressivo è esplicito fin dal manifesto (“autodifesa militante contro l’invasione”, “immigrazione cimitero dei popoli”), e annuncia una stagione di aggressioni razziste nelle – fortunatamente – poche zone dove questi gruppetti hanno sede.
Il “network” si presenta come una ripetizione dell’esperimento chiamato “Base autonoma” e vede confluire il giro di Militia, Veneto Fronte Skinheads e Movimento sociale europeo. A far numero ci saranno anche microcircoli dei quartieri “neri” di Roma come Contro-Tempo della zona Nord (fin qui attivi con iniziative contro i Rom al grido di “fuori gli zingari da Roma” ma anche con pestaggi davanti ai licei Righi e Tasso o come guardiania nelle discoteche di Roma Nord per giovani prostitute, ricettazione e spaccio di pillole), Contropotere, Identità Nazionale, gruppi locali di Formello e Ostia, oltra ad Azione Pomezia-Ardea-Genzano. Annunciata la presenza gruppetti fascisti proveniente da Umbria, Calabria e Napoli (“L’uomo nuovo”)
Molte sigle, poca gente e poca politica, ma “forza bruta” quanto basta per dar vita a qualche pestaggio o peggio, spesso sotto lo sguardo indifferente o distratto (si fa per dire) delle cosiddette “forze dell’ordine”. Un attivismo squadrista che in molti punti coincide con le attività malavitose (anche e proprio sul litorale di ostai) che però non compare mai nelle relazioni dei servizi segreti sulla sicurezza del paese. Quelli hanno in mente solo i pericolosi militanti della sinistra antagonista.
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