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Napoli, di nuovo devastati i locali dell’Asilo Filangieri

Ancora devastazione da parte di sconosciuti nei locali dell’ex asilo Filangieri nel cuore del Centro Antico di Napoli. Nelle ultime settimane è ormai la norma. Di notte quando la città dorme c’è chi invece si insinua nei locali dell’Asilo distruggendo tutto ciò che gli capita a tiro, dalle attrezzature tecniche ai lavori artistici.
L’asilo Filangieri è una struttura occupata da ormai quasi 4 anni da un gruppo di artisti precari e nel tempo è diventato il più importante ed efficace laboratorio artistico e sociale della città. Rappresentazioni teatrali, concerti, cinema e tutto ciò che sia cibo per la mente e miri all’innalzamento del discorso pubblico generale. Con una partecipazione affollata e costante diventando così un punto di riferimento per quella Napoli che non si arrende al degrado culturale e ha invece voglia di reagire all’esistente. 
Appena una decina di giorni fa, ad esempio, il centro ha ospitato un’assemblea pubblica diretta a mettere in connessione la sinistra sociale operante sul territorio e qualcuno ha voluto interpretare la stessa come propedeutica ad una futura partecipazione elettorale pro De Magistris prendendo a pretesto il sostegno che il sindaco non fa mancare alle strutture occupate in quanto ritenute dallo stesso veicolo di riqualificazione del territorio. 
Sarà sicuramente una coincidenza, come ci ricorda uno storico attivista napoletano e animatore dell’Asilo, ma gli attacchi alla struttura si sono intensificati all’indomani dell’intervista a Lettieri in cui il candidato sindaco del centrodestra alle scorse elezioni (ed a quelle future) attaccava il sindaco proprio per il sostegno dato all’asilo, stigmatizzato quale luogo dell’illegalità. 
L’attivista ci ricorda questa intervista non perchè pensi a un qualche complotto ma solamente per sottolineare un certo clima ” culturale” imperante in alcuni settori retrogradi della città. 
In effetti anche in passato vi erano stati assalti notturni da parte di bande di ragazzini all’Asilo e proprio per questo erano stati fortificati gli accessi dall’esterno. Ma negli ultimi tempi l’intensificazione di questi raid è sorprendente.
Lo stesso animatore dell’Asilo in realtà ha parole comprensive e dolci per i “guagliuncielli” del quartiere, costretti a crescere tra miseria materiale e zero opportunità e pur non condividendo i loro comportamenti afferma di comprenderne l’origine. La colpa è soprattutto di chi condanna queste generazioni al nulla assoluto. A chi depreda i quartieri delle risorse e dei servizi. A chi chiude qualsiasi spazio di riscatto sociale e di emancipazione.
E a proposito di “clima generale” l’impressione è che sia iniziata una lunghissima campagna elettorale per l’elezione della nuova giunta comunale. L’adagio dice che più indizi fanno una prova e in effetti mettendo insieme i pezzi di questo puzzle si vede che a parte l’Asilo e gli spazi sociali è tutta l’area metropolitana ad essere coinvolta. Pensiline degli autobus vandalizzate, misteriosi camioncini che compaiono mezz’ora dopo la raccolta rifiuti da parte dell’Asia e che scaricano immondizia nelle strade, arredo urbano distrutto, sabotaggi vari. Non ci sono prove di collegamenti tra questi fatti ma certo è bene tenere le spie d’allarme accese. Qualcosa sta succedendo, questo è sicuro.
Gli interessi in campo sono molteplici e da più settori vi è grande voglia di rimettere le mani sulla città. A costo di finire di affossare ulteriormente le energie pulsanti di Napoli. 

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